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06/12/2012 09:12:26

Il Difensore Civico di Marsala si chiede i motivi della chiusura della Casa di riposo

Il Difensore Civico, che si è più volte recato personalmente presso la Casa di Riposo Giovanni XXIII, qualche giorno addietro ha incontrato il Commissario Straordinario Dott. Giovanni Riggio e il Direttore-Coordinatore della struttura dott.ssa Ornella Reina al fine di comprendere il contenuto della delibera adottata il 16 Novembre 2012 con la quale si è inoltrata la richiesta, all’assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, per l'avvio della procedura prevista dall'art. 34 della L.R. n. 22/86, che prevede in primo luogo ''la fusione delle istituzioni pubbliche proprietarie delle strutture non utilizzabili o non riconvertibili con altre IPAB che dispongono di strutture giudicate utilizzabili o riconvertibili in esito alle procedure di cui ai precedenti articoli o con IPAB che, mediante l’integrazione delle strutture, su proposta del comune territorialmente competente, possono attivare servizi socio-assistenziali e socio-sanitari conformi alle previsioni degli artt. 31 e 32 della presente legge e in subordine, l’estinzione con devoluzione dei beni patrimoniali al Comune il quale si assume anche l’onere dell’assunzione di tutto il personale dipendente facendone salvi i diritti acquisiti in rapporto al maturato economico''.

Ora, dalla lettura dei bilanci degli esercizi finanziari elencati nella predetta delibera si può desumere come è dagli anni 2000 che inizia il declino dell'Ente con un disavanzo che per quell'anno era di circa 70.000,00 fino ad arrivare ad un disavanzo per l'anno 2011 di €. 1.363,669,43 in cui sono da ricomprendere le somme da versare al personale dipendente che ad oggi è creditore di 17 mensilità stipendiali.

Ora, le motivazioni per cui si è giunti a questo punto, come questo Ufficio ha potuto accertare, sono molteplici e le principali sono da ricondurre al continuo decremento del numero medio annuo degli anziani ospiti, infatti si è passati da 96 anziani ricoverati nel 2006 fino a giungere agli attuali 42, alla progressiva riduzione del contributo regionale ai sensi delle L.R. 71/82 e n. 65/53 da parte dell'Assessorato Regionale alla Famiglia, alla riduzione delle rette di assistenza da parte del Comune di Marsala e dal proliferare di tante strutture private, a cui occorre aggiungere, le spese legali inerenti le azioni esecutive promosse dal personale dipendente per il recupero delle somme a loro dovute a causa della mancata corresponsione degli stipendi.

Orbene, se le motivazioni sono così tante e le responsabilità sono da porre a carico delle varie amministrazioni regionali e comunali succedutesi nel tempo, alla mancanza di una legge regionale di riforma delle Ipab che ne prevedeva il rilancio ed un utilizzo più consono alle mutate esigenze del settore, è pur vero che non può accettarsi l'amara realtà della chiusura della ''CASA DI RIPOSO Giovanni XXIII'' le cui origini sono davvero lontane nel tempo.

Fu fondata infatti con deliberazione del Consiglio Comunale di Marsala del 25/03/1874 con la denominazione di ''Ospizio degli Inabili al Lavoro'' ed intitolata ad Umberto I con deliberazione della Giunta Municipale dell'1/08/1900, ratificata dal Consiglio Comunale il 27/08/1900. Con Regio Decreto del 17/06/1909 poi è stata eretta ad Ente Morale e successivamente con deliberazione n. 43 del 23/07/1971 del Consiglio di Amministrazione assunse l’attuale denominazione di Casa di Riposo Giovanni XXIII.

Con la presente pertanto, nella certezza di interpretare anche il pensione di molto marsalesi chiedo alle amministrazioni cui la presente è rivolta di utilizzare ogni mezzo e ogni forma di collaborazione al fine di scongiurare la paventata ipotesi della chiusura definitiva della Casa di Riposo che da anni ha rappresentato per gli anziani della nostra città un punto di riferimento ove trovare una calda accoglienza e una famiglia con cui condividere i loro momenti di vita.


Avv. Piera Pantaleo
 Difensore Civico
 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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