«Si tratta - ha rilevato la Corte – di un ricovero non urgente e avvenuto in assoluto disprezzo delle indicazioni date, che chiedevano di tenere conto delle udienze in programma». La Corte ha annunciato che chiederà chiarimenti alla direzione della casa circondariale di Parma. Intanto, dalle ultime udienze sono emersi fatti nuovi, comunicati dallo stesso pubblico ministero Gaetano Paci che parla di una nuova indagine in fase avanzata che deve concludersi entro due anni. “Nel corso del processo – ha detto – abbiamo riscontrato insufficienze investigative, sottovalutazioni ed inspiegabili omissioni o miopie».
Gravi mancanze che hanno rallentato le indagini non consentendo di pervenire in tempi rapidi all'individuazione dei mandanti ed esecutori dell'omicidio di Mauro Rostagno. La nuova inchiesta avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo vuole accertare se si è trattato di errori o se invece vi è stato un vero e proprio depistaggio. Sempre dal dibattimento è emerso che Rostagno era stato sentito dai carabinieri nell'ambito dell'indagine sulla massoneria deviata nella qualità di persona informata sui fatti. Inspiegabilmente, il verbale delle due dichiarazioni è rimasto dimenticato per anni negli archivi senza che venisse trasmesso ai magistrati che indagavano sul delitto.
A tutto ciò si aggiungono le strane dimenticanze e le dichiarazioni da parte di alcuni ufficiali dei carabinieri. Il pm Paci ha ricordato che nel corso delle indagini prima e del dibattimento dopo è emerso che gli esecutori materiali dell’omicidio sarebbero stati almeno tre. “In questo processo ce n'è soltanto uno (Vito Mazzara), dal momento che Virga è ritenuto mandante. Ne mancano quindi due. Abbiamo deciso di approfondire alcuni aspetti venuti fuori sia durante le indagini preliminari sia nel processo. Elementi che potrebbero portare all'individuazione di mandanti anche al di fuori dallo stretto ambito mafioso”. Con queste nuove indagini si procede a carico di ignoti e c’è la conferma che sono stati sentite diverse persone, tra cui l'ex brigatista Renato Curcio. Sulle altre c’è il massimo riserbo.
Carlo Rallo