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01/12/2012 05:26:14

Scuola, la mappa della protesta in provincia. Ieri migliaia in piazza a Trapani

 Hanno costituito un comitato gli insegnanti delle scuole di Alcamo, Castellammare e Calatafimi con l'obiettivo di allargare la protesta. In un comunicato viene espresso «profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche del Governo punitive nei confronti la scuola statale». In particolare, dichiarano il netto dissenso sul progetto di riforma degli organi collegiali, «che restringe gli spazi di democrazia all'interno delle scuole e avvia la privatizzazione del sistema statale»; sul mancato rinnovo del contratto e blocco degli scatti d'anzianità e delle retribuzioni con «gravi ripercussioni sugli stipendi e sulle pensioni»; sull'abolizione della clausola di salvaguardia sulla tassazione del trattamento di fine rapporto introdotta nel 2007; sull'inadeguatezza delle strutture scolastiche, «che anche a causa della creazione di classi pollaio, mette in discussione ogni principio di sicurezza al quale non possiamo derogare in alcun modo». Nei prossimi giorni saranno convocati consigli di docenti per programmare attività di proteste come la sospensione delle commissioni, dagli incarichi di collaboratori, coordinatori e segretari. Sempre in autogestione gli alunni del liceo Classico di Castellammare che hanno dato un esempio di civiltà pulendo l'atrio della scuola e sistemando le aiuole.

A Trapani c'è stata ieri una manifestazione di protesta degli studenti, per contestare la riforma della scuola. Nonostante la pioggia, gli studenti erano migliaia, e hanno percorso tutta la via Fardella.  Questo  pomeriggio alle 17.30 gli studenti trapanesi faranno un flash mob nel centro storico della città, in via Torrearsa. L'iniziativa è stata lanciata dall'istituto Magistrale. 

Gli studenti di quasi tutti gli Istituti superiori, tra cui il Liceo Scientifico "Vincenzo Fardella", il Liceo Classico "Leonardo Ximenes", l'Istituto professionale per i servizi alberghieri "Ignazio e Vincenzo Florio" e l'istitito Magistrale "Rosina Salvo", stanno cercando di far conoscere le ragioni del dissenso, scegliendo, tra le forme di protesta, l'autogestione.
 
In particolare la protesta si sta articolando in maniera analoga in tutti gli istituti attraverso la creazione di gruppi di studio in cui si discute della riforma, dei tagli alla scuola pubblica, dell'autogoverno delle istituzioni scolastiche, si proiettano documentari e si approfondiscono, insieme agli insegnanti, anche le materie curriculari.



Native | 2024-12-20 09:00:00
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