Un gruppo di studenti si è riunito alle ore 14.00 nell'aula magna del plesso di via Todaro, per discutere dell'attuale situazione della scuola italiana e delle agitazioni studentesche di questi giorni: "Il nostro obiettivo non è quello di scontrarsi con l'istituzione scolastica, ma quello di manifestare pacificamente le nostre opinioni e il nostro disagio. Il programma è quello di organizzare una co-operazione con insegnanti, dirigente e personale per raggiungere un obiettivo comune: garantire agli studenti una scuola migliore, in grado sempre più di offrire servizi che garantiscano la nostra crescita personale e culturale. È il mondo che lo richiede! Proprio perché deve essere migliorato in vista di un futuro migliore!".
09:00 - Arriva anche a Marsala la protesta che coinvolge le scuole di tutta Italia e che sabato ha portato nelle piazze del Paese migliaia di ragazzi.
A comunicare l'autogestione, da oggi, sono i giovani del Liceo Classico di Marsala. La protesta dei ragazzi segue quella dei docenti e del personale, che ha già inviato alla stampa una lettera aperta per protestare contro i tagli alla scuola del Governo Monti. Parlano di "una situazione della scuola pubblica sempre più ridotta a livelli disastrosi dai governi degli ultimi decenni, compreso l’attuale in carica, che risulta ancor più deludente perché formato in larga parte da personalità tecniche operanti nel mondo della scuola e dell’università". Continuano:
È in atto da parecchio tempo una vera e propria liquidazione della scuola pubblica con tagli lineari ed indiscriminati ( non si comprende però come si trovino sempre i fondi per le scuole private). Ma, soprattutto, si è fatta passare un’immagine dei docenti quali fannulloni e scansafatiche, mistificando i dati sul lavoro effettivo degli insegnanti, dando anche dimostrazione di non conoscere la realtà scolastica europea.
Evidentemente, l’Europa v iene tirata in ballo solo per ridurre e/o annullare i diritti individuali e collettivi, dimenticando ad esempio che gli stipendi degli insegnanti italiani sono i più bassi d’Europa e sono fermi dal 2009. Vogliamo affermare con orgoglio che se la scuola italiana continua ad avere un senso è anche grazie allo spirito”missionario” di gran parte dei docenti e del personale della scuola. Moltissime iniziative extracurriculari, infatti, sono portate avanti solo grazie alla disponibilità, quasi sempre gratis et amore dei, di tutti coloro che sono impegnati nel mondo della scuola pubblica. Ed è per questo che, con grande rammarico e scusandoci con gli studenti e con i genitori, siamo costretti a proclamare il blocco di tutte le attività non strettamente necessarie ed obbligatorie, quali i viaggi d’istruzione e i progetti pomeridiani ( per inciso, dopo quasi tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico non si ha ancora notizia dei fondi ,normalmente miseri ,destinati alle attività già elencate). Non si escludono, inoltre, altre manifestazioni esterne ed ovviamente fuori dall’orario di servizio per portare a conoscenza dei cittadini il nostro stato di malessere ( ad esempio, correzione in piazza dei compiti in classe).
Alle dichiarazioni dei docenti ha fatto seguito, dopo poche ore, il documento con cui i ragazzi annunciano la settimana di autogestione, approvata dalla Preside:
Noi, studenti, ci rifiutiamo di considerare la Scuola come una semplice raccolta ed enumerazione di saperi sterili e fini a se stessi; pensiamo invece necessaria una visione fluida dello studio, una concezione orizzontale dell’apprendimento di conoscenze e competenze atta ad inserire il soggetto in una società in movimento – anche talvolta turbolento.
Noi studenti ci meritiamo un’istruzione trasversale, attiva, partecipativa.
Noi studenti siamo a conoscenza dei nostri diritti e non ultimi dei nostri doveri, e proprio in funzione di questi diritti e di questi doveri noi studenti vogliamo dimostrare la nostra viva azione nel sistema educativo che ci appartiene.
Sulla base di quanto detto, informiamo professori, cittadini e gli studenti di tutti gli altri istituti che da lunedì verrà istituita la “Settimana autogestita della creatività studentesca.” Si tratta di una commistione tra normali attività didattiche e una serie di attività culturali alternative proposte e dirette dagli alunni stessi. È un’operazione che non ha intenzione di soppiantare o ostacolare il normale sistema educativo, anzi, vuole dare risonanza a dei ragazzi animati da consapevolezza e da volontà di coscienza sociale, politica e culturale.
Ragazzi, questi, che si rendono conto perfettamente del bisogno di un moto di cambiamento che debba prima di tutto partire da chi ne ha più necessità – ossia i ragazzi stessi, padroni del futuro e non tanto lontano domani.