I fatti sono relativi al 2007, quando Amabile, di turno alla Guardia medica, ricevette una richiesta di intervento da un'operatrice dell'associazione «Il Girasole», che riferiva che una ragazza ospite della comunità aveva un forte raffreddore. Già da quattro giorni. Il medico rispose che sarebbe andato «prima possibile», ma in quel momento doveva ancora visitare alcuni pazienti. Ne scaturì una polemica che sfociò nella denuncia che ha condotto Amabile sotto processo. «Nel corso del dibattimento - ha affermato l'avvocato difensore Vito Perricone - è stato dimostrato che la ragazza, visitata un paio d'ore dopo, non aveva affatto gravi problemi respiratori». Il pm aveva chiesto la condanna a sei mesi di reclusione.
ESTORSIONE A CASTELVETRANO. Estorsione, sfruttamento della prostituzione, ma anche spaccio di droga e un caso di usura sono i reati per i quali, ieri, in Tribunale, il pm Francesca Rago ha invocato condanna di sette imputati del processo scaturito da un'operazione della polizia di Castelvetrano che il 24 aprile 2008 consentì di scompaginare le fila di un'organizzazione che avrebbe imposto ai titolari di bar e altri locali di installare videogiochi e slot machine da loro forniti. In due locali alcune cameriere (due romene, tre italiane e una slovacca) sarebbero state fatte prostituire. Secondo l'accusa, per ogni prestazione sessuale i clienti pagavano 50 euro, ma soltanto dieci andavano alla ragazza. Al vertice dell'organizzazione sarebbero stati Nicolo' Salvo, di 47 anni, per il quale il pm ha chiesto la condanna a 8 anni e 10 mesi di carcere, e Vito Circello, di 56 anni, per il quale sono stati chiesti 7 anni e 10 mesi. Il pm Rago ha, inoltre, chiesto sei anni e otto mesi per Angelo Sciortino, di 38 anni, Giampaolo Grigoli, di 44, e Tonino Tedesco, di 38, 5 anni e 10 mesi Paola Patrizia Catalogna, di 38, che si sarebbe occupata di reclutare le ragazze da far prostituire, e infine tre anni e mezzo per Giovanni Leone, di 59. Quest'ultimo e' accusato di usura. L'indagine fu avviata a seguito della denuncia per un danneggiamento subito dal titolare di un bar al quale l'organizzazione imponeva l'utilizzo delle sue slot machine.
TRAPANI. Un giovane di 23 anni, Mariano Galia, è stato condannato a quattro mesi per ingiurie. Era accusato di avere offeso la proprietaria di un panificio, nel centro storico.
ROMEO. Tre auto e due ciclomotori sono stati confiscati al 58enne pregiudicato marsalese Paolo Romeo, condannato per spaccio di droga. Beni che per lo Stato sono stati acquisiti grazie ai proventi dell'attività illecita. A eseguire la confisca, su provvedimento emesso dal gip Annalisa Amato su richiesta del sostituto procuratore Dino Petralia, sono stati gli agenti della Squadra mobile. La confisca è stata decretata dal giudice Amato a seguito degli accertamenti patrimoniali espletati dalla Squadra mobile, che esaminando le dichiarazioni dei redditi del pregiudicato e del suo nucleo familiare ha scoperto che i guadagni legali non avrebbero potuto consentire al Romeo di acquistare, tra il 2008 e il 2011, i cinque mezzi, adesso affidati ad un amministratore giudiziario nominato dalla magistratura.
L'ultimo arresto di Paolo Romeo risale alla fine dello scorso giugno, quando fu rinchiuso in carcere per scontare un mese di reclusione per aver violato gli obblighi connessi alla misura di prevenzione personale. A fine agosto 2011, invece, la polizia lo arrestò per detenzione, a fini di spaccio, di droga (contestato anche il porto abusivo di coltello di genere vietato). Le manette scattarono nel corso di un controllo all'interno di un club privato, dove il Romeo, alla vista dei poliziotti, tentò di disfarsi di un involucro di plastica, dentro il quale c'era della cocaina. Perquisito, altri involucri (6 grammi) della stessa sostanza stupefacente gli furono trovati all'interno degli slip.