Questa mattina saranno chiamati a testimoniare Claudio Fava e Anna Di Ruvo, per la quale, su richiesta dell’avvocato Giuseppe Ingrassia, difensore dell’imputato Vincenzo Virga, dopo l’ingiustificata assenza, è stato disposto l’accompagnamento. L’attenzione della Corte presieduta da Angelo Pellino non potrà che focalizzarsi sulla misteriosa scomparsa del proiettile calibro 38 oggetto della perizia balistica. La Procura ha aperto un’inchiesta sulla sparizione di uno dei proiettili usati la sera del 26 settembre del 1988. Il Procuratore Viola ha affidato l’indagine al sostituto Antonio Sgarella che dovrà accertare quando, dove e se la sparizione è frutto di una distrazione o di un atto doloso. La segnalazione fatta ai giudici dai due periti balistici Emanuele Paniz e Santi Gatti tinge di giallo questo processo.
I reperti balistici, contenuti all’interno di due scatole, sono pervenuti presso gli uffici giudiziari privi di leggenda e sigilli. Entrambi i contenitori erano chiusi con dello scotch da imballaggio. Secondo una registrazione, effettuata durante l’udienza dello scorso 6 luglio, sembrerebbe che il proiettile era ancora presente al momento dell’arrivo a Trapani. Viene descritto dall’anatomopatologo Livio Milone che ha così verbalizzato: “un plico con pezzi metallici e borre di provenienza dal luogo del delitto e un secondo plico con proiettile calibro 38 camiciato e pallettoni”. La sparizione sarebbe avvenuta quindi in un momento successivo. Cosa comporterà la mancanza di questo proiettile? E poi, è fondamentale per capire l’esatta dinamica dell’omicidio? Sono queste le domande a cui si dovrà dare risposta in dibattimento.
Carlo Rallo