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20/11/2012 09:17:29

Trapani, Giunta Damiano: dimissioni di quattro assessori. Il Sindaco: "Poco eleganti"

"Le dimissioni di tre assessori della Giunta Damiano, dovuti a palesi contrasti col Sindaco e con i Dirigenti comunali, sono l’ennesima manifestazione dell’incapacità amministrativa del Primo Cittadino.
Non bastavano le assenze di provvedimenti per contrastare la crisi delle casse comunali - se non aumentando le tasse e facendo tagli non sugli sprechi ma solo sugli stipendi degli impiegati-, non bastava il disinteresse sulle tematiche di lavoro e beni comuni e non bastava nemmeno la sua incapacità di pronunciare pubblicamente la parola “mafia”.
Adesso, come apprendiamo dalle lettere di dimissioni degli assessori, il Comune rischia il dissesto e il Sindaco non riesce nemmeno a dare direttive ai Dirigenti Comunali né a imporre loro la riduzione dei propri stipendi del 30%, in un momento così delicato per l’economia cittadina.
Rifondazione Comunista chiede, pertanto, che il Sindaco chiarisca immediatamente le condizioni in cui versa il nostro Comune e, se vero quanto è emerso finora e se non è capace di amministrare risolvendo i problemi della Città di Trapani, rassegni subito le sue dimissioni, per il bene della Città e dei cittadini".

 

14,00 -   Il Sindaco Vito Damiano è oggi a Roma, al Ministero dei Trasporti, per un incontro con il Direttore Generale finalizzato a rimuovere le difficoltà e gli impedimenti che non hanno ad oggi reso possibile l’utilizzo dell’area in cui dovrà essere allestito il nuovo mercato ittico.

Un incontro programmato che dall'ufficio stampa definiscono utile "per dare una risposta concreta alle esigenze della categoria e per consentire l’avvio dei lavori di restauro dell’immobile del mercato ittico all’ingrosso".
Sulle dimissioni degli Assessori Savalli, Augugliaro e Citrolo, formalizzate questa mattina, e su quelle annunciate dall’Assessore Incarbona il Sindaco Damiano si riserva di esaminarne il contenuto prima di esprimere valutazioni sul merito. “Sulla forma, poco elegante e direi inconsueta – ha detto Damiano – non credo che occorrano commenti”.
 

12,30 - C'è un primo documento politico sulla vicenda delle dimissioni dei quattro assessori della Giunta Damiano a Trapani. Porta la firma di SeL. Ecco il testo:

Le dimissioni degli Assessori Salvatore Savalli, Michele Augugliaro e Maria Pia Incarbona dalla Giunta municipale di Trapani nel
corso del Consiglio comunale, alle quali non è seguito nessun chiarimento istituzionale e con la città.
Le evidenti incapacità amministrative della Giunta Damiano sono emerse in maniera palese in questi pochi mesi, aggravate da uno scontro continuo all'interno della maggioranza. Litigiosità che ha ulteriormente aggravato la crisi economica e sociale di Trapani.
Come Sinistra Ecologia e Libertà chiediamo urgentemente al Sindaco Vito Damiano, di fornire risposte esaustive che riescano ad affrontare e risolvere i problemi amministrativi e non una limitata azione di riequilibrio politico. Siamo seriamente preoccupati che queste vicende diventino, purtroppo, una costante della amministrazione del capoluogo e, con responsabilità, chiediamo che ci venga detto dal Sindaco se è nelle condizioni di continuare ad amministrare. Perchè abbiamo la certezza che questo stato di cose non sarà certo tollerabile per molto tempo".

 

12,00 -  Anche  Rosalia Citrolo non fa più parte della Giunta Damiano. 

Ieri sera ha partecipato alla seduta del consiglio comunale, nella quale si sono registrate le dimissioni di Salvatore Savalli, Michele Augugliaro e Maria Pia Incarbona, ed anche lei oggi ha gettato la spugna. Nessuna replica da parte del Sindaco Vito Damiano. 

10,00 - Certo che al consiglio comunale di Trapani non ci si annoia mai. Stavolta a ravvivare la seduta non sono stati gli strafalcioni grammaticali dei relatori né le risse tra consiglieri. 

La seduta di ieri sera ha visto le dimissioni in diretta di ben tre assessori, praticamente mezza giunta, con tanto di lettere di motivazioni consegnate ai consiglieri ma non al sindaco. Il primo cittadino Vito Damiano ha mantenuto la freddezza che lo ha contraddistinto nelle passate sedute mentre Maria Pia Incarbona (Turismo), Michele Augugliaro (pianificazione territoriale e servizi comunali) e Salvatore Savalli, vicesindaco e assessore al risanamento tentavano di annunciare le loro dimissioni.
Pare che le dimissioni arrivino al seguito di un incontro tra il sindaco e gli assessori verso la fine della scorsa settimana, e nei piani dei tre dovevano concretizzarsi pubblicamente con un dibattito in aula. Il presidente del Consiglio Comunale Peppe Bianco, pare suggerito dal segretario comunale Aldo Messina, regolamento alla mano ha impedito le dichiarazioni della giunta, scatenando le ire dei dimissionari che hanno abbandonato l’aula. E quando in seguito alcuni consiglieri comunali della magra opposizione (Enzo Abbruscato in testa) hanno ripreso l’argomento chiedendo di aprire il dibattito, sono stati invitati a seguire l’ordine del giorno dai colleghi della maggioranza (nella persona di Totò La Pica, noto sostenitore del Senatore D’Alì).

LE LETTERE
Ma la bomba era ormai esplosa, sotto forma di fotocopie firmate con le motivazioni dei singoli che circolavano tra i banchi. Le tre lettere dei dimissionari riportano parole pesanti verso l’amministrazione e in particolare verso la macchina burocratica, quella dei dirigenti (molti dei quali insediati a Palazzo d’Alì durante i 10 anni di amministrazione Fazio). Chi bazzica il consiglio sa che Savalli, già dirigente dell’Agenzia dell’Entrate e spesso e volentieri più presente e focoso del sindaco tra i corridoi di Palazzo d’Alì, si era già lamentato del funzionamento degli uffici. Nelle sue mire era finito il suddetto e attuale segretario comunale, che di concerto con Damiano doveva essere sostituito con quello di Marsala, già pronto al trasferimento finché all’ultimo momento non ci fu un ripensamento del primo cittadino. Ma mai c’era stato un attacco con questi toni: “Non ritengo possibile intervenire sui reali problemi che l’azione amministrativa ci pone, posto che mi è stato precluso sistematicamente di intervenire su quelle forze realmente originatrici delle disfunzioni che si riflettono sistematicamente su una corretta e puntuale azione amministrativa. A una parte della dirigenza – prosegue la missiva – non risultano essere stati dati specifici obiettivi, ma si arrovella e si arrabatta solo su problematiche giornaliere senza una reale ed effettiva programmazione”. Ma il pesce non fete solo dalla testa: “Qualche dirigente, temendo per il suo orticello costruitosi pazientemente nel tempo, ha messo in atto sistematiche azioni di rottura, rappresentando inesistenti problematiche che hanno inciso notevolmente sull’attività della giunta”. Di seguito l’ormai ex vicesindaco evidenza errori (grossolani se confermati) della macchina amministrativa: dalla mancata documentazione fornita per le delibere al mancato controllo amministrativo delle imprese che svolgono servizi per il Comune (incluse le attività di riscossione), l’assenza di verifiche di residui attivi e passivi come problemi nei passaggi di consegne tra dirigenti. Augugliaro sottolinea invece “le incontrollabili resistenze ed intemperanze di alcuni burocrati a ridurre le premialità di amministratori e consiglieri”. La professoressa Incarbona, dal canto suo, conferma che è stata “invitata a dimettersi” proprio da Damiano, senza conoscerne le motivazioni. E dire che aveva chiesto l’aspettativa all’istituto marsalese dove lavorava fino a fine anno scolastico…

IL GIALLO
C’è un giallo, al di là delle denunce dei fuoriusciti dalla giunta che rivelano una guerra interna tra assessori e dirigenti comunali. Che sia una manovra per ristabilire gli equilibri di potere in un Pdl sfaldato? Alle regionali, si sa, Fazio ha stravinto e D’Alì ha perso. Sarà compito di Damiano (in aperto contrasto con il primo) ristabilire un equilibrio? Oppure, come si vocifera da mesi, la giunta dei tecnici che ci stupì al suo debutto era già con una data di scadenza? Forse, vista la precarietà della maggioranza (frutto del ballottaggio di maggio tra Damiano e lo schieramento di Peppe Maurici) c’è spazio per assessori da Grande Sud o Mpa? Un altro mistero spunta dalle ultime righe della lettera di Savalli: “Non avendo avuto ad oggi adeguate risposte dal manovratore principale – scrive – né assicurazioni in merito alle reali ed effettive azioni da intraprendere, non mi resta che rassegnare le mie dimissioni”. Chi è il “manovratore principale” di Palazzo d’Alì?

Marco Rizzo