E’ stato il capo della Squadra Mobile Giovanni Giudice di Gela a smentire che si potesse trattare di Denise poche ore dopo che la bambina era stata portata al Commissariato della città nissena per degli accertamenti.
«Abbiamo controllato i passaporti, che sono risultati regolari, e i certificati di nascita - ha detto Giovanni Giudice -. La ragazzina, insieme con la sorella, è figlia di una coppia di rom stanziali che vive da anni a Gela. Il padre lavora in campagna e la madre chiede la carità. Inoltre le due sorelle hanno una somiglianza spiccata con la madre, con cui sono due gocce d’acqua».
Il poliziotto ha poi concluso che per «scrupolo è stato comunque chiesto alla Procura della Repubblica di Marsala di poter anche effettuare la comparazione del Dna, proprio per non lasciare nulla di intentato» e ha escluso che la ragazzina sia Denise Pipitone, circostanza della quale è stata già avvertita anche Piera Maggio, madre della bambina scomparsa.