Quantcast
×
 
 
17/11/2012 15:07:07

Scontri a Palermo tra poliziotti e studenti (che lanciano cannoli e crocchè)

Ma anche lanci di pietre, bottiglie di vetro, petardi, accensione di fumogeni, vernice sulle auto delle forze dell’ordine, colpi di spranga, calci e pugni a carabinieri, poliziotti e finanzieri che hanno reagito con cariche davanti Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, dove i giovani volevano entrare per consegnare dolci e frittelle, e davanti alla cattedrale, a poca distanza dalla questura e dalla biblioteca regionale, dove si trovavano il governatore siciliano e il presidente del Senato Renato Schifani per un incontro con autorità istituzionali, civili e militari.
E’ questa la doppia faccia della protesta palermitana degli studenti. Il bilancio ufficiale è di nove poliziotti lievemente feriti, un carabiniere preso a calci in faccia e un sedicenne fermato, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti, ma sono molti i ragazzi che hanno preso manganellate e gli agenti aggrediti.
“Non ci sentiamo rappresentati da nessuno, nemmeno da Grillo, perché anche lui fa parte del sistema. Diciamo no ai tagli all’Università che si concretizzano nella chiusura delle mense, nella riduzione dei finanziamenti all’Ersu, nell’aumento delle tasse universitaria e al ddl Aprea che dà il via libera all’accesso dei privati nelle scuola”, dice Bianca Giammanco portavoce del coordinamento studenti medi di Palermo, secondo cui “quella in atto è una vera e propria macelleria sociale”.
Gli studenti dicono no “alle politiche di rigore del governo Monti, alla norma sull’autogoverno delle istituzioni scolastiche statali, ai tagli a scuola e a Università, sanità e ricerca” e hanno manifestato anche contro la “precarietà delle condizioni di accesso al mercato del lavoro, all’aumento dell’Imu e delle accise sui carburanti, che colpiscono le famiglie”.
I giovani in piazza hanno gridato il loro dissenso, però, anche contro ai partiti che appoggiano il governo tecnico, e bocciato a livello regionale l’accordo tra Pd-Udc, la coalizione che sostiene il nuovo presidente della Regione Crocetta, eletto due settimane fa.
“Ma quali ‘Crocette’, ma quali crocchè, noi il futuro ce lo prendiamo a spinta”, è la scritta in uno dei lunghi cartelloni di compensato, serviti poi come scudo ai giovani violenti, esposti durante i cortei che hanno bloccato la città, mandando il traffico in tilt: quello del coordinamento ‘Sintagma’ partito da piazza Politeama, che ha percorso la zona del porto risalendo per corso Vittorio Emanuele, quello degli studenti medi partito da piazza Massimo e diretto a piazza Indipendenza davanti a Palazzo D’Orleans, al quale poi si è aggiunto quello dei lavoratori Gesip (1.800 senza salario e lavoro da due mesi e mezzo) che hanno attraversato via Maqueda, accompagnati da una motoape che trasportava una cassa da morto con un operaio dentro, metafora della morte dell’occupazione.
Due ragazzi hanno indossato le maschere fatte con foto dei volti del governatore Crocetta e del leader di Grande Sud Miccichè stringendosi la mano e rifacendosi al presunto “patto delle crocchè”. “Avevamo chiesto di consegnare a Palazzo d’Orleans cannoli e crocchè, per dire simbolicamente no all’accordo di Pd e Udc e di entrare nella presidenza – dice Giammanco – ma ci è stato impedito”