Non solo, si protesta anche Roma, Napoli, Milano, Catania, Pavia, Bologna: sono solo le prime delle diverse citta' italiane in cui i ciclisti urbani stanno organizzando una manifestazione per dire "Ora basta morti in strada". L'iniziativa nasce in seguito al terribile scontro che ha ucciso la diciassettenne lodigiana travolta da un Suv ad altissima velocita' mentre era in gita con il suo gruppo scout, domenica scorsa. L'iniziativa si sta diffondendo via social network, e in ogni citta' aderente i gruppi di cicloattivisti stanno ragionando su come svolgere la "biciclettata", prevista per venerdi' prossimo a partire dalle 19.
Il tam tam e' partito ieri su Facebook e sta crescendo di ora in ora. Complice anche il risalto della reazione di diverse realta', dall'Associazione nazionale familiari vittime della strada alla Federazione amici della bicicletta, dopo la pubblicazione della lettera del movimento #salvaiciclisti al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il movimento, proprio oggi, ha anche scritto alle ambasciate di Gran Bretagna, Olanda e Danimarca chiedendo supporto nei confronti del governo italiano perche' prenda urgentemente misure concrete per fermare le stragi stradali.
"Pensando alla vostra lunga tradizione sulla mobilita' sostenibile attraverso l'uso della bicicletta -si legge nella mail- vorremmo chiedervi supporto per la grande manifestazione di protesta contro le morti stradali che stiamo preparando per il 16 novembre". Finora, a quanto si apprende, ha risposto positivamente l'ambasciata britannica.
A Roma l'appuntamento e' per le 19 a via dei Fori imperiali, luogo simbolico per i ciclisti della capitale dalla morte di una loro amica, Eva Bohdalova, uccisa da un'automobile 3 anni fa e oggi punto di concentramento per igni iniziativa cicloattivista della capitale. A Milano si sta pensando di creare molte piccole squadre per la creazione di improvvisi flash mob in giro per la citta'. A Napoli la coincidenza con la partenza della locale Critical mass favorisce l'usuale situazionismo che caratterizza quella particolare biciclettata, che in questo caso verra' dedicata alla ragazza uccisa. A Catania la partenza sara' da piazza Duomo, alle 21,30.
Alla manifestazione ha aderito anche Legambiente. "Qualunque sia la causa che determina un incidente e' la velocita' a determinarne l'esito - sottolinea in una nota Legambiente - Se uno al volante si distrae a 20 all'ora al massimo provoca lividi ed escoriazioni, se si distrae a 50 all'ora uccide un pedone o un ciclista 7 volte su 10. Se davvero gli amministratori pubblici vogliono aumentare la sicurezza degli utenti della strada bisogna immediatamente ridurre la velocita' a 30 kmh nei centri abitati con esclusione delle principali arterie di scorrimento. E su tutte le altre arterie -conclude la nota- bisogna utilizzare la tolleranza zero e prevedere sanzioni pesanti per la guida pericolosa, cominciando a far funzionare da subito la patente a punti".