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14/11/2012 10:19:28

Lettera di Diego Tranchida, della Camera penale di Marsala, al Presidente della Repubblica

diceva Voltaire che “le carceri sono lo specchio della civiltà di un Paese” e che, dunque, constatate le condizioni in cui oggi sono costretti ed ammassati i detenuti italiani, è davvero amaro affermarlo, il nostro sia un Paese incivile.

Ella, invero, già da diverso tempo ha condannato con fermezza tale incivile situazione definendola addirittura una “vergogna” per le condizioni disumane delle nostre carceri.

Che anche l’Unione Camere Penali Italiane, negli ultimi tempi, attraverso una continua campagna di denuncia, ha fatto sempre più discutere dell’emergenza carceraria, di una realtà fatta di numeri sconvolgenti, di luoghi dove si verificano il mancato rispetto dei diritti civili dei detenuti e la lesione della dignità delle persone private della libertà personale.

Ebbene, nei giorni della proclamata emergenza carceraria di cui si è molto parlato ed a lungo discusso dello stato di quotidiana illegalità in cui si trovano i detenuti in Italia, il Ministro della Giustizia, ha deciso di chiudere con decreto il carcere di Marsala sol perché i costi non coprono i benefici, non per sovraffollamento o per emergenza.

E ciò, proprio ora che appare necessario utilizzare ogni struttura penitenziaria, anche la più piccola, per non aggravare la drammaticità del sovraffollamento ed i relativi costi umani,  proprio ora che alla città di Marsala è stata risparmiata la chiusura del suo Tribunale.

Si confida, pertanto, in un Suo adeguato intervento per scongiurare la definitiva chiusura della Casa Circondariale di Marsala.

 

Con ossequi.

 

Marsala, lì 13/11/2012

 

                                                                          Il Presidente della Camera Penale di Marsala

                                                                                    

                                                                                          Avv. Diego Tranchida