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12/11/2012 05:18:36

Assolto il vigile Di Girolamo. Omicidio colposo, condannati due marsalesi. Entra nel vivo il processo a Cristaldi

 Nel 2009 l'allora comandante dei vigili urbani La Rosa gli aveva ordinato di restituire il tesserino ed i gradi di ispettore. Cosa che Di Girolamo non fece: secondo La Rosa non gli spettavano, secondo il vigile si, dato che poi il grado gli fu riconosciuto effettivamente con delibera di consiglio comunale, computando anche gli anni di precedente servizio civile. Non è una questione solo di gradi, perchè, chiaramente, all'ispettore viene corrisposto uno stipendio più alto.  La Rosa, nonostante ciò, pretese la restituzione dei gradi: non ottenendola, ha denunciato Di Girolamo, che è stato assolto. Era difeso dall'avvocato Forti. 

OMICIDIO COLPOSO. Sei mesi di carcere sono stati inflitti, per omicidio colposo, a due volontari dell'associazione «La Provvidenza» di Marsala. Ad essere condannati sono stati Gaspare Colicchia, di 30 anni, e Piera Scimemi, di 36.Il 5 dicembre del 2004 stavano trasportando l'80enne Anna Lepretti, che è  deceduta dopo essere caduta dalla barella.  Il fatto accadde al poliambulatorio ex Inam di piazza Francesco Pizzo dove l'anziana, ammalata di Alzahimer, era stata trasportata per essere sottoposta a una visita medica per l'ottenimento dell'invalidità civile.Sembra che, a un tratto, la lettiga si sia leggermente inclinata. Per questo la donna cadde al suolo, battendo violentemente il viso e in seguito alla forte emorragia al naso morì. Il sangue, infatti, raggiunse le vie respiratorie. La sentenza è stata emessa dal giudice Roberto Riggio, che ha disposto anche un risarcimento danni di 20 mila euro da pagare ai figli della donna deceduta (Antonietta e Pietro Buffa). Ai due barellieri è stato contestato di non aver alzato le sponde laterali della lettiga, assicurando la stabilità della trasportata anche con le cinture di sicurezza. Secondo la difesa, però, la donna, piuttosto corpulenta, cadde perché, non riuscendo più a stare sdraiata sulla schiena, cercò di girarsi su un fianco. A rappresentare la parte civile sono stati gli avvocati Giovanni Gaudino e Francesco Gucciardi, mentre i due imputati sono stati difesi dall'avvocato Ignazio Bilardello.

CRISTALDI. Dopo ben  tre rinvii è finalmente  entrato nel vivo il processo si celebra davanti alla sezione staccata del Tribunale di Marsala a Mazara e che vede imputata per violenza e minacce  il sindaco Nicola Cristaldi e il capo del suo staff, Rosa Di Giorgi. Si tratta della rissa scoppiata il 27 Agosto 2011 a Mazara, in piazza Mokarta, nel corso di una manifestazione organizzata dalla ditta di Frigulti, "Italiana Stampa". Frigulti, tra l'altro, ha chiesto a Cristaldi un risarcimento danni di 100.000 euro. Finalmente gli imputati si sono presentati in udienza, assistiti dagli avvocati,  Baldassare Lauria e Alessio Muscolino (Frigulti è rappresentato dall'avvocato Torre). Giudice monocratico è il dott. Renato Zichittella. Come da prassi, si è cominciato dall'ascolto della parte offesa, Frigulti, e poi dei testimoni: i due presentatori della serata, Jana Cardinale ("Ho visto il Sindaco dare uno schiaffo a mano aperta a Frigulti, e ha preteso pure le sue scuse dal palco")  e Maurizio Campo ("Non ho visto nulla, perchè ero di spalle rispetto a quanto accaduto, ma ho capito dall'esclamazione delle persone che era successo qualcosa..."), e l'ex compagna di Frigulti e all'epoca sua collaboratrice, Giuseppa Bonì. Dopo di loro ha parlato il tecnico delle luci Vito Rizzo, che  ha confermato di aver ricevuto l'ordine da parte del sindaco, appena arrivato sotto al palco quella sera, di spegnere le luci  per bloccare la manifestazione di Frigulti, per poi riaccenderle dopo alcuni minuti. Per Rizzo, poi, tanti non so e non ricordo. Come per il funzionario Rosario Salafia, che ha detto addirittura che ad inizio serata Frigulti aveva rivolto critiche "ingenerose" nei confronti dell'amministrazione. Si continua il 17 Dicembre. 



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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