Come nella moviola di un film sto ripassando i tuoi anni passati, la nascita, i primi passi, la malattia che ti ha costretto sulla sedia a rotelle, la scuola, il pianoforte, i compleanni, le grandi soddisfazioni, il lavoro, l’auto. Sei cresciuto, ti sei appassionato a quello che facevi, mi chiamavi per farmi ascoltare la musica che suonavi, ed io rimanevo incantato nel vederti suonare, ti sei Diplomato e Laureato con il massimo dei voti, hai conosciuto “Tiziana”, la tua anima gemella, e te ne sei innamorato.
Avevo paura ogni qualvolta uscivi con l’auto, quell’auto che tanto avevi desiderato e che ti ha portato via. La tua caparbietà e i tuoi risultati mi hanno permesso di conoscerti e vederti diventare, "uomo", con i tuoi progetti, i tuoi desideri e le tue ambizioni. Per te mi preoccupavo, per la tua troppa sicurezza, con quel tuo saper affrontare i pericoli e le difficoltà che la vita ti metteva davanti con semplicità e coraggio.
Ti ho visto l’ultima volta sul posto di lavoro e salutandomi mi dicesti “ci vediamo per pranzo a casa”, invece a casa è arrivata quella maledetta telefonata che ha frantumato la mia vita e quella di tutta la famiglia.
Caro Leo, sei partito per un lungo viaggio, un viaggio senza ritorno, hai lasciato tanti ricordi a tante persone a te care, ma la tua bontà, nobiltà d’animo e generosità verso chi aveva di bisogno vivrà per sempre in noi e nel cuore negli amici più cari.
Quando ci rivedremo, permettimi di abbracciarti.
Sono orgoglioso e fiero di averti conosciuto e avuto come figlio.
Il tuo “papà”
Cav. Antonino Di Giovanni