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05/11/2012 05:20:31

Torna a far discutere il caso del boss di Mazara Vito Manciaracina, in carcere nonostante stia malissimo

 Lo ha dichiarato il sottosegretario Antonio Gullo, rispondendo ad un'interrogazione di Rita Bernardini, deputato radicale. 

 Manciaracina, 76 anni deve scontare una condanna all’ergastolo. La Polizia di Mazara del Vallo lo ha arrestato nel 2008. Manciaracina nell'aprile 2004 venne già scarcerato per motivi di salute. Il capomafia è il padre di Andrea Manciaracina, pure lui ritenuto, dagli inquirenti, un personaggio di spicco di Cosa nostra trapanese. Quest'ultimo è stato arrestato nel 2003 in una villa nelle campagne di Marsala assieme al sicario Natale Bonafede.

Secondo Bernardini "fra i tanti detenuti anche molto malati, è senz’altro il carcerato in peggiori condizioni di salute di cui si abbia notizia in Italia".

Lo scorso marzo era stato il suo avvocato, Debora Speciale a denunciare le condizioni del suo assistito: "Sono gli stessi detenuti ad accudirlo per pietà, per quanto possono, ma col risultato che Manciaracina vive come un barbone in cella, sporco, maleodorante, le piaghe di decubito”. 

In seguito ad un ictus subito nel 1994 - si legge in una perizia medico legale - Manciaracina ha la parte sinistra del corpo (faccia, braccio e gamba), paralizzata". Il distretto sanitario di Mazara del Vallo lo ha riconosciuto invalido al 100 per cento nel 2002. Il corpo di Manciaracina è aggredito da un tumore alla prostata, che gli viene asportata. Tutto questo già prima di andare in carcere. Quando viene arrestato, nel 2008, unisce  a tutto ciò anche delle violenti crisi epilettiche.  Lo psichiatra che lo visita diagnostica "un atteggiamento a tratti pseudo demenziale". 

 La vicenda di Manciaracina è  diventata un caso politico con l'interrogazione parlamentare presentata dalla deputata radicale Rita Bernardini al ministro della Giustizia Paola Severino. "Una recente sentenza della Cassazione - spiega Bernardini - afferma che "il diritto alla salute va tutelato anche al di sopra delle esigenze di sicurezza. Sicché, in presenza di gravi patologie, si impone la sottoposizione al regime degli arresti domiciliari". Perché, dunque, nel caso di Manciaracina non è stato applicato questo principio giuridico sancito dalla Suprema Corte?". 



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