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27/10/2012 09:04:54

Francesca Corrao sulle tracce dell'influenza araba in Sicilia

E' quanto emerso durante il panel ''La Sicilia crocevia delle filosofie e delle religioni del Mediterraneo'', nell'ambito di una conferenza internazionale che si e' svolta a Palermo sul tema ''Le relazioni tra il mondo islamico e il mondo cristiano nell'area mediterranea: passato, presente e futuro. Il ruolo della Sicilia''. L'evento e' stato promosso da Ipalmo (Istituto per le relazioni internazionali tra l'Italia e i Paesi dell'Africa, America Latina, Medio ed Estremo Oriente) e dalla Fondazione Sicilia. ''Espressione di questa presenza araba in Sicilia - ha affermato l'arabista Francesca Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina, intervenuta all'incontro - e' anche un'importante selezione di recenti acquisizioni archeologiche di epoca arabo-islamica (dall'840 al 1072), raccolte in una mostra sull'Islam in Sicilia che, dopo Gibellina, si potra' visitare a Mazara Del Vallo, presso il museo del Satiro danzante''.

Della mostra fanno parte anche ceramiche con decorazioni gialle e verdi, i colori presenti nelle ceramiche di Caltagirone di derivazione araba. Erano stati gli artigiani arabi, infatti, a mescolare lapislazzuli, turchesi e ambra per ottenere questi due colori. Ed ancora - prosegue Corrao - segni della presenza araba si trovano nella pesca, nelle tecniche di irrigazione, nei tradizionali dolci ''pupi di zucchero'', nelle storie di Giufa' attraverso il racconto affidato alle donne. Ed ancora nelle decorazioni delle case e in alcune tradizioni matrimoniali.

Di recente, tracce arabe si trovano nell'arte contemporanea.

Presso la Fondazione Orestiadi artisti arabi e italiani stanno scrivendo una nuova pagina dell'umanesimo del Mediterraneo attraverso linguaggi multimediali e sperimentazioni di nuove forme d'arte integrate