Il caso sta esplodendo in queste ore per i tagli al fondo del salario accessorio operato dalla Regione e il blocco alla spesa per i limiti imposti dal Patto di stabilità.
Per oggi il responsabile del Parco Archeologico di Naxos ha convocato i sindacati per comunicare lo «sforamento dei festivi » e cioè la “fine” dei fondi per le aperture domenicali.
A restare chiuso potrebbe essere uno dei siti più remunerativi per la Regione con oltre 600mila visitatori e 3 milioni di incasso nel 201: il teatro greco- romano di Taormina. Al Parco archeologico di Naxos fanno capo inoltre: l’area archeologica e il museo archeologico di Naxos; e il museo naturalistico di Isolabella. Ma quella di Naxos potrebbe essere solo la prima di una serie di chiusure a catena. Due giorni fa, le segreterie regionali di Fp Cgil Sicilia, Cobas Codir e Sadirs hanno scritto al Dipartimento dei Beni culturali, al ragioniere generale Biagio Bossone e al dirigente del Dipartimento Funzione Pubblica, Giovanni Bologna, per chiedere «l’applicazione del protocollo d’intesa» firmato ad aprile che consente di affidare le mansioni di custode anche alle fasce A, per assicurare la copertura di tutti i turni e una maggiore ottimizzazione delle risorse.
«Resta evidente che in assenza di una applicazione integrale del protocollo – si legge nella missiva - si rischia in molti casi di dover superare anche la già concessa deroga al 50% dei festivi lavorativi, con conseguente blocco delle attività d’istituto dei vari siti museali ed archeologici, nonché potenziale blocco delle fruizioni da parte del pubblico ed inevitabile e conseguente danno all’erario e all’immagine della Regione Sicilia, spesso oggetto di attacchi mediatici feroci e che,
per l’occasione, sarebbero ben lieti di enfatizzare come l’ennesima cattiva gestione della cosa pubblica siciliana».
«Il rischio di chiusura nei weekend è reale – conferma il dirigente generale del Dipartimento, Gesualdo Campo - Per le turnazioni abbiamo ricevuto dall’Aran 500mila euro in meno rispetto allo scorso anno: 2,9 milioni a fronte di 3,4. Fino al prossimo bilancio c’è poco da fare. Dobbiamo spendere con il contagocce e i nodi iniziano a venire al pettine: qualche giorno fa l’Abatellis di Palermo, ora il parco archeologico Naxos».
Per Campo, non è tanto una questione di Patto di Stabilità che ha risvolti soprattutto per il personale (circa 1200) dell’ex Beni Culturali, quanto piuttosto dei «tagli delle risorse a monte operata dall’Aran». Lettura non condivisa dai sindacati. «La contrattazione all’Aran ha rispecchiato le richieste presentate dal dipartimento», dicono e chiedono piuttosto di sbloccare la situazione di stallo venutasi a creare sul protocollo siglato in primavera".
"Non posso fare alcuna dichiarazione perchè non è arrivata nessuna circolare o nota esplicativa da parte della Regione - dichiara il direttore del Parco Archeologico di Marsala, Maria Luisa Famà - anche se mi risulta, come è davanti agli occhi di tutti, che ci sono problemi economici".