Credo che vi dovreste un po’ vergognare a pare male sempre di questa amministrazione e delle sue persone. La presunta casa abusiva di Montalto non è l’unica, perchè ci sono quelle di tanti altri politici o come li chiamate voi, di vips. Senza guardare quello che succede a Trapani o a Marausa e Tre Fontane.
Salvo
Gentile corrispondente,
io non lo capisco il perchè di tutta questa agitazione, queste lettere dell’avvocato, questi toni da fine del mondo. Della casa a mare (ma proprio mare...) della famiglia dell’assessore Patrizia Montalto sapevamo in tanti, da tempo, aspettavamo solo che dagli uffici del Comune notificassero il provvedimento di revoca della sanatoria per dare la notizia. Che è una notizia, perchè si tratta di un personaggio politico pubblico. Dopodichè, stiano tutti tranquilli. La casa di Montalto non verrà toccata, nessun muretto verrà abbattuto, non ci saranno ruspe nè caterpillar, come non ci sono per le altre case dei vip marsalesi costruite sul ciglio della costa.
In questa vicenda la legalità non c’entra nulla, anche perchè Montalto non ha commesso alcun abuso, farà ricorso contro il provvedimento, se mai si dovesse abbattere quella casa se ne parlerebbe realisticamente tra una decina di anni. Chi vivrà, vedrà, che è poi la regola con la quale si risolvono molte cose in Sicilia.
Il problema etico, di opportunità, però, c’è. Quello che mi preme sottolineare è, ancora una volta, quanto ci sia una nota stonata nella concezione del potere e della gestione della cosa pubblica a livello locale. Chi esercita il potere dovrebbe essere sobrio, stare attento alle frequentazioni, non abbandonarsi con facilità alle licenze pure permesse, non avere macchie nel proprio curriculum. La vita di un personaggio pubblico, che ha responsabilità di governo, dovrebbe essere ispirata a criteri di sobrietà, di rigidità. Qui invece prevale la furbizia, il sentirsi autorizzati a fare tutto. C'è un Fiorito che alberga nel cuore di ognuno di loro. E infatti i nostri politici si vantano delle frequentazioni con pregiudicati, o persone sotto processo per mafia, parlano allegramente di prescrizioni ricevute come se fossero assoluzioni nel merito, e tanto altro fanno, muovendosi come in un baccanale. Io, nel caso di specie, mi vergognerei di essere assessore all’ambiente e avere la casa a 10 metri dal mare, al di là del fatto se sia casa mia o di mia nonna o se me l’abbiano regalata. E’ comunque uno sfregio, anche se legale. Perchè è la moralità che dovrebbe dettare le regole della mia coscienza, non la legge. Lo ripeto: chi ha un ruolo pubblico deve essere da esempio per tutti. Ho una casa a 10 metri sul mare? Lo dico prima che se ne accorgano gli altri, mi autodenuncio nel caso in cui scoprissi che è stata sanata con una dichiarazione falsa, mi dimetto da qualsiasi carica pubblica per non dare il solo sospetto di beneficiare della mia particella di potere per risolvere i miei guai.
Ma invece è il contrario, il politico tende a fare vedere che lui ha privilegi che il comune cittadino non ha. Fateci caso: tutte le repliche dei potenti agli articoli di marsala.it non entrano mai nel merito della vicenda, o della condotta, ma si fermano sempre sulla soglia del diritto e del reato. Fanno repliche scritte dagli avvocati come se fossero in tribunale. Ma noi un tribunale non siamo.
E, soprattutto, abbiamo la serenità di sapere come andranno le cose. L'andazzo è questo: demoliranno i ruderi abusivi, e mai le mega ville. Non per fare giustizia alla nostra costa, ma per sancire il vuoto e la distanza, tra i poveri cristi e chi ha il mare in casa e l’impunità nel cassetto.
Grazie dell’attenzione, e continui a seguirci,
Giacomo Di Girolamo