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03/10/2012 15:12:01

Sul ventilato acquisto di quote Airgest da parte del Comune di Marsala

 La Provincia detiene il 49, 48 del capitale. Il Comune vorrebbe subentrarci.  Per questo la Giunta ha approvato un atto d'indirizzo al Sindaco, affinché si attivi per raggiungere lo scopo. Il motivo dell'acquisto é spiegato nel comunicato comunale esposto sul sito del Comune, e consiste nel fatto che l'aeroporto , che si trova in parte sul territorio di Marsala, può essere un volano per lo sviluppo socio - economico del territorio. Nulla da eccepire, se non fosse che in questo caso per ottenere qualcosa ci vogliono i soldi. Nel caso di questo acquisto, la quantità di soldi necessaria varia in relazione alla quantità di azioni da acquistare.  Ma se ne vengono acquistate poche, esse non daranno al compratore Comune quei diritti che possano fargli raggiungere lo scopo di dirigere la società, sia pure d'accordo con altri detentori di azioni. Se ne vengono acquistate molte, lo scopo potrebbe essere raggiunto, ma il loro costo potrebbe essere notevole.

 L'acquisto delle azioni potrebbe non avvenire al prezzo nominale. Tempo fa la Provincia voleva aumentare il proprio capitale nella società, acquistando le azioni della precedente società di gestione, la Gesav. Ebbene, questa società offriva le azioni a un prezzo dieci volte superiore a quello nominale. Il prezzo di acquisto di qualunque pacchetto azionario dipenderà, quindi, da quello che chiederà il venditore.  Ammesso che il Comune sia in grado di acquistare una quota adeguata di azioni, occorre esaminare quali saranno le spese di gestione. E questo é il punto cruciale, anche perché di solito gli amministratori pubblici riescono a realizzare notevoli investimenti, a volte inutili, ma poi non riescono a trovare più i soldi per mantenere quegli investimenti.

 Per sostenere la gestione dell’ Airgest occorrono molti soldi.

Durante la seduta straordinaria dedicata all’Airgest dal Consiglio Provinciale, dalla relazione del presidente, Peppe Poma, sono emerse cifre da brivido: al 31 dicembre 2011 il debito della Società accertati dal Collegio sindacale era di 16 milioni e 300 mila euro.

Sarà difficile risanare una situazione così compromessa. I soci dovranno lavorare su diversi fronti:

 1. comprimere le spese;

 2. evitare assunzioni clientelari, e licenziare il personale superfluo;

 3. non far scappare via Ryanair e attirare altre società low cost;

 4. ottenere dalla Comunità Europea, dallo Stato o dalla Regione i finanziamenti necessari alla sopravvivenza e allo sviluppo.

 Riguardo ai superiori punti 1 e 2 mi sembra difficile che i detentori pubblici di azioni, compreso l'acquirente Comune, possano agire efficacemente. Sarebbe bello, ma la storia degli enti pubblici non ci fa ben sperare.

 Riguardo al superiore punto 3, per non  fare scappare Ryanair  e per attirare altre società low cost bisogna integrare alle società il prezzo del biglietto. E' di questi giorni la notizia illuminante, che riguarda un altro aeroporto. Ryanair il 28 settembre  ha annunciato che chiuderà tutte le sue 11 rotte da Verona spostandole verso altri aeroporti concorrenti dopo che l’Aeroporto di Verona è venuto meno al suo accordo contrattuale con Ryanair, riguardante l'integrazione del biglietto.

 Riguardo al superiore punto 4, i finanziamenti - contributi pubblici non potranno essere concessi ordinariamente per il divieto posto dalle regole sulla concorrenza. Nei casi eccezionali in cui si potrebbe fare, con questi chiari di luna mi sembra poco verosimile che si faccia. E' da mettere in conto, poi, che la Regione difficilmente aiuterà questo aeroporto. Tradizionalmente ha aiutato sempre di più quello di Palermo.

 Per questi motivi, la decisione della Giunta mi sembra velleitaria e rischiosa.

 Leonardo Agate

 www.leonardoagate.bloog.it



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