Dopo le numerose segnalazioni degli utenti sulle lunghe attese al Pronto soccorso e carenze di diverso genere, ieri mattina i vertici dell'Asp con l'Amministrazione hanno tenuto una conferenza stampa cui hanno preso parte i rispettivi staff, i medici e il personale interessato.
Alla presenza del sindaco, Giulia Adamo, e di Fabrizio Di Nicola, commissario straordinario Asp, è stato reso noto che è già attivo un ambulatorio per i cosiddetti "codici bianchi", in modo da smistare i pazienti in arrivo al Pronto soccorso tra quelli bisognosi di aiuto immediato e quelli affetti da patologie meno gravi; che sta per essere bandita la gara per la collocazione di un punto ristoro, comprensivo di un'edicola; che è stata implementata la pianta organica per il personale infermieristico e quello medico, e che le attività del reparto di Oncologia verranno potenziate grazie alla disponibilità di un medico di Castelvetrano. I pazienti avranno due giorni alla settimana a disposizione per le loro terapie, anziché uno. La prossima settimana, inoltre, verrà inaugurato il macchinario con cui effettuare la risonanza magnetica.
Il sindaco ha chiesto collaborazione ai cittadini: «Dovete segnalarci le cose che non vanno. Il nostro intendimento è quello di migliorare ogni servizio, a partire dall'accoglienza, che in una struttura come questa dev'essere ineccepibile». Una piccola nota polemica però giunge subito dall'Adoc, il sindacato presieduto da Giuseppe Amodeo: «Non siamo stati invitati a questa conferenza, e invece eravamo molto interessati. Poco male, perché per oggi abbiamo già fissato un incontro con il manager per discutere di tutto quello che non va». Amodeo fa parte della commissione consultiva aziendale provinciale, incaricata di verificare i servizi delle Asp. «Quello di Marsala è un gioiello che andrebbe valorizzato con altri servizi - dice - il Pronto soccorso non funziona bene, ci sono attese lunghe non per colpa dei medici. Secondo noi si dovrebbero stabilire degli orari precisi e rispettarli, per evitare di far aspettare ore ai pazienti. Tempo fa abbiamo chiesto di istituire uno sportello per le neoplasie, in modo che la struttura pubblica indirizzasse nei centri più vicini gli ammalati per le opportune diagnostiche ed evitare di andare al Nord per le cure. Infine la radioterapia in provincia non va ancora bene; le risposte dateci finora non ci convincono. Anche per la chemioterapia bisogna potenziare: la gente non può essere sistemata in promiscuità, non tutti hanno gli stessi problemi».