Dire ai cittadini la verità sul porto di Marsala? Anticipare una cosa che tutti sappiamo, e cioè che le tasse comunali verranno alzate al massimo, perchè non c’è un euro in cassa? No. Al Sindaco Adamo questo non interessa. Anzi, per lei è tutto un complotto. Ci sono cose più importanti da fare.
Ad esempio, premiare il giardino più bello di Marsala. Perchè non ci sono solo rifiuti. Ci sono anche i giardini belli, a Marsala. Quello bello bello bello c’è l’ha l’anziano Antonino Barbera, tant’è che la settimana scorsa il Sindaco è andato a trovarlo a casa, in via Sibilla, e gli ha dato anche un premio: una pianta di gelsomino. Con tanto di encomio.
Curiosità. Il signor Barbera era già stato premiato dalla Provincia per il premio “balcone fiorito” nel 2005, proprio quando era Presidente della Provincia Giulia Adamo. E allora ci vengono due dubbi: non è che il Sindaco conosce solo Barbera, tra i suo coetanei pensionati - giardinieri marsalesi? E ancora, come mai Barbera prima vince un premio per il balcone fiorito, segno che abita come minimo al primo piano, e poi quello per il miglior giardino, che vuol dire che abita a piano terra? Avrà una palazzina, buon per lui.
Fino ad un certo punto. Perchè con l’Imu che si prospetta a Marsala, la palazzina del Signor Barbera sarà tassatissima. E chissà che il gelsomino non torni indietro, come regalo non gradito. O che Barbera sia costretto a chiedere ai tanti turisti che fanno foto tra piante e ruscelletti di lasciare un obolo per il mantenimento delle casa.
Una volta che era in centro, il Sindaco Adamo poteva farsi un giro per vedere i cumuli di rifiuti che ci sono qua e là. Oppure poteva andare in giro a vedere quanti bei giardini ci sono, non solo quelli di chi vota per lei. Coltivare bene il proprio giardino è un’ambizione di tanti, da mia madre a Voltaire.
Anche fare cultura è un’ambizione di tanti. Non tutti ci riescono. Anche perchè non a tutti viene concessa la dovuta attenzione da parte del Comune.
Qui entro in una vicenda che mi coinvolge negli affetti più vicini. Lo dico subito: sono in conflitto (coniugale) di interesse. Ma questa cosa la devo raccontare. A Marsala si è tenuto nei giorni scorsi un workshop internazionale di architettura, arte, spettacolo. Si chiama “Ephemeral Arts Connection”, stiamo vendendo le immagini.
Artisti e ricercatori da tutto il mondo (Brasile, Siria, Norvegia....) vengono a Marsala, studiano una realtà abbandonata per alcuni giorni, ne parlano tra loro, e ci fanno su un’installazione artistica ed una performance. E’ il terzo anno che questa manifestazione si tiene. Il primo anno è stato nel cadavere del Monumento ai Mille, il secondo anno nelle cave di tufo di Santo Padre delle Perriere ( ed è stato selezionato dalla Biennale del paesaggio di Barcellona) quest’anno agli Hangar Nervi, vicino la riserva dello Stagnone. Gli organizzatori non hanno mai ricevuto un euro da comune, provincia, regione. Solo promesse e poca attenzione, qualche lavoro di pulizia, tanta cortesia, e basta. Quest’anno nè il Sindaco Giulia Adamo, nè l’assessore alla cultura Patrizia Montalto, ne l’assessore architetto Musillami, si sono degnati di prendere parte alla presentazione dell’installazione finale, sabato 15 Settembre. C’era un sacco di gente. C’erano marsalesi curiosi di riappropriarsi per una sera di un luogo, di confrontarsi con l’arte. C’erano i vertici dell'Aeronautica militare, ricercatori universitari, altri artisti. Non c’era nessuno dell’Amministrazione. Nessuno.
Quando dico che questa Amministrazione, che questo Sindaco è vecchio, non mi riferisco al fatto anagrafico in sè, ma alla constatazione che tutto ciò che è cultura ed innovazione non merita, per loro, attenzione. Tant'è che Marsala non aveva, e non ha, un "progetto culturale". Chiamiamo cultura gli incontri con l'autore, i convegni sui garibaldini o sui fenici, il prestito dei libri in spiaggia. Ma non c'è nulla in tutto ciò di creatività, innovazione, leggerezza, visione.
Preferiamo premiare il pensionato che cura il giardino, non chi progetta, studia, crea, scommette.
Anche perchè dov’era il Sindaco? Probabilmente a casa, a rilassarsi: qualche sera prima aveva avuto un impegno gravoso, gravosissimo, aveva partecipato alla sagra della mostarda, a Terrenove. Lì, raccontano i testimoni, come una comare della borgata, il Sindaco si è messo il grembiule ed ha cominciato a servire mostarda a tutti. Pare che la mostarda ad un certo punto stesse per finire, e lei invece è riuscita a farla bastare, come Gesù con i pani e i pesci. E questa estate non si è persa un aperitivo al pontile, o una processione di qualche contrada, o una gara di torte in parrocchia.
E’ una Giunta tutta cocktail e rastrello, quella di Marsala. Fa questo: aperitivi e verde pubblico. Odia le foglie morte e le patatine molli. Tutto quello che accade in più e assolutamente casuale.
Per il resto, la cultura non viene mai incoraggiata, premiata. Non viene mai ascoltata.
E il fatto che le scuole abbiano cominciato a bruciare un po’ spesso nel nostro territorio, è un segnale indicativo. “Cominciano sempre con il bruciare i libri” scrive Ray Bradbury in Fahrenheit 451. Dato che oggi non legge più nessuno, cominiciano direttamente bruciando le scuole.
L’Istituto Industriale “Altavilla” di Mazara del Vallo, è stato preso di mira da alcuni piromani, che la vigilia dell'anno scolastico, hanno appiccato un incendio che ha devastato la portineria e l’ingresso, causando danni per 100.000 euro e rendendo inagibile la scuola.
In questi casi che si fa? La Provincia, da cui dipende la scuola, vede quanti soldi ha in cassa e interviene subito. Si chiama, questo, “fondo di riserva”. E’ il salvadanaio che tutti abbiamo a casa, quello nascosto, dal quale prendiamo i soldi per un’operazione improvvisa, per un viaggio o per un imprevisto. Solo che nel fondo di riserva della Provincia non c’è nulla. Pochi spiccioli. Perché? L’ex presidente Turano, come abbiamo raccontato la settimana scorsa, lo ha prosciugato per dare contributi a destra e manca per 800.000 euro.
Brucia la scuola, e non ci sono i soldi per ripararla, perchè Turano ha utilizzato quei soldi per dare contributi a parrocchie, tornei sportivi, e,soprattutto, sagre.
Tra tutte è ormai diventata famosa la sagra della cassatella. Finanziata da Turano con 7000 euro e della quale nessuno si ricorda. Una sagra fantasma (altro non era che un banchetto all’interno della fiera di Strasatti....).
Però non bisogna sempre denigrare. Questa politica non cambia, non cambierà mai. Sbaglia chi pensa che l’innovazione possa avere spazio, che la cultura possa avere attenzione. E’ la sagra il simbolo del nostro tempo, della mostarda come della cassatella, dell’arancina come del cus - cus. Adamo e Turano lo hanno capito, altri ancora no. Un consiglio allora a tutti quelli che ancora si volessero cimentare nella vana impresa di fare cultura a Marsala e e in provincia: lascino perdere. Non si sono mai fatte rivoluzioni in Sicilia. Si diano, invece, alle sagre, friggano panelle, insacchino culatelli. Passa da qui il riscatto della Sicilia. Ma facciamo in modo che questo diventi un movimento, un partito. Il vero partito siciliano dovrebbe essere questo, il partito della cassatella, un simbolo che tutto unisce e spiega.
Giacomo Di Girolamo