Lo rivela un'indagine del Centro Studi Promotor condotta sui dati ufficiali della Commissione europea aggiornati al primo settembre.
Dai numeri emerge che l'Italia guadagna la maglia nera per il caro-benzina a causa della componente fiscale. Per quanto riguarda la verde, lo scarto con gli altri paesi è dovuto per 23,5 centesimi alle tasse e per 3,9 centesimi a un prezzo industriale maggiore. Sul gasolio il peso del fisco è ancora più pesante: per la componente fiscale lo scarto sulla media europea è di 34,9 centesimi, compensato però da un prezzo industriale inferiore alla media di 4,7 centesimi.
Secondo i dati della Commissione Ue, il prezzo medio europeo della verde è di 1,596 euro/litro, mentre in Italia si attesta a 1,870. Dietro al nostro Paese ci sono Svezia (1,862 euro/litro), Grecia (1,838) e Olanda (1,782). Il pieno più economico è in Romania, dove la benzina costa 1,335 euro al litro. Per il diesel la media europea è di 1,492 euro/litro. In questo caso, Il primo posto spetta al Regno Unito (1,794 euro/litro), seguito dalla Svezia (1,789) e dall'Italia (1,759), mentre si risparmia di più in Lussemburgo (1,320).