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15/09/2012 06:01:48

Aumentano le tasse universitarie in Sicilia. Studenti pronti al boicottaggio

Senza distinzione di reddito iscriversi al nuovo anno accademico non costerà più 80 euro ma 140, l’incremento è  frutto di un decreto legge varato dal governo Monti nel mese di Marzo.

Gli studenti sono sul piede di battaglia. “Questo genere di intervento è vergognoso, gli importi delle tasse erano già stati fissati. Ma questa volta vogliamo una risposta scritta – ha detto Ruggero D'Amico, presidente dell'associazione Gruppo Attiva – Gli studenti devono sapere per cosa stanno pagando di più”.

“I servizi sono da anni in contrazione e, nonostante questo aumento, si prevedono in calo anche per i prossimi anni” ha affermato Alessio lo Presti, coordinatore dell’UDU (Unione degli universitari) Palermo”. Un ulteriore salasso che non risolve i problemi delle università siciliane in merito ai servizi che dovrebbe garantire. Da Palermo a Catania, gli studenti lamentano carenze organizzative e di servizi che da sempre attanagliano gli atenei siciliani. La situazione più critica è senza dubbio quella all’ateneo di Palermo, il più popoloso, che vede iscritti la maggior parte degli studenti della Sicilia occidentale. Iscrizioni che però sono destinate a diminuire come i servizi statali finanziati dagli stessi studenti attraverso le rette.  Per settembre, inoltre, è previsto anche il taglio alle borse di studio. L’ipotesi, quindi, è che un aumento delle tasse non corrisponderebbe ad un aumento dei servizi, col rischio di ulteriore diminuzione. 

Il mondo studentesco quindi si mobilita e lancia iniziative di protesta: “boicotteremo il pagamento delle tasse fino a che non sarà fatta chiarezza. Richiederemo un piano che elenchi i servizi attivi e i miglioramenti che si vogliono apportare. Non daremo tregua all'amministrazione dell'ateneo finché non comincerà a essere chiaro come vengono spesi questi soldi” ha detto D’Amico.