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15/09/2012 04:49:00

Sicilia, negli uffici regionali arrivano i tornelli per visitatori e dipendenti

Si tratta di un software – costato 3 milioni, provenienti da fondi strutturali – sviluppato dalla società Sicilia e-servizi, che consente di identificare tutti coloro che accedono dagli uffici della Regione, immagazzinando vari dati: nominativo, motivo dell’accesso, persona da incontrare e tempo stimato di permanenza.
Inoltre servirà anche per le rilevazioni degli orari d’ingresso e di uscita dei dipendenti, il rispetto di turni di lavoro, ferie e permessi e la gestione remota dell’apertura dei varchi.
Quindi verranno monitorate anche le ore impiegate nelle “missioni” presso altri enti o uffici, un inconsueto giro di vite per i dipendenti regionali, non molto abituati ad un controllo “orwelliano” che sarebbe piaciuto molto all’ex ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta.
Ma oltre al software ci saranno anche dei  tornelli (nel caso dell’assessorato al Bilancio una doppia porta, come richiesto dalla Questura) con una piastra di riconoscimento per i badge elettronici e una videocamera. La card sarà rilasciata agli utenti che vorranno entrare negli uffici regionali, mentre la ripresa dei volti sarà effettuata a scopo precauzionale.
La fase sperimentale proseguirà a gennaio, con l’installazione della parte “fisica” del sistema (i “tornelli”) in 26 dipartimenti regionali, 9 uffici speciali e al comando del Corpo forestale, mentre il software è già a disposizione degli enti coinvolti. In futuro comunque c’è la previsione di coprire tutte le 600 sedi dell’amministrazione.
“E’ uno strumento concreto – dice l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao – per capire chi va e viene dagli uffici, e sarà d’aiuto per prevenire i fenomeni corruttivi, potendo monitorare con precisione i flussi di persone e le anomalie, come ad esempio delle visite ripetute nel tempo a uno stesso funzionario”.
“In origine – spiega Antonio Vitale, liquidatore Sicilia e-servizi – il costo si aggirava sui 12-15 milioni. Poi studiandolo siamo riusciti a svilupparlo in economia. Il primo step, ovvero dotare l’assessorato al Bilancio del sistema entro fine anno, costerà 1,2 milioni. Per l’estensione agli altri uffici inseriti nella fase sperimentale
serviranno invece 1,8 milioni”. Per Armao, Sicur consentirà una sostanziale uniformità negli accessi e nella gestione dei dati, colmando una lacuna con le altre regioni e rimpiazzando un sistema “arcaico”. “E’ inaccettabile – continua – la mancanza di un filtro tra l’amministrazione e gli interessi dei privati. Grazie a Sicur, se in futuro le forze dell’ordine ci dovessero chiedere dei dati, ciò avverebbe in mdo facile e in breve tempo, agevolando il lavoro d’investigazione. Ma a prescindere da questo, il sistema consente all’amministrazione di sviluppare propri anticorpi contro le illegittimità e garantisce un uso corretto dell’amministrazione, scongiurandone l’abuso”.