All’articolo 6 del provvedimento approvato si legge: “I porti di Ancona, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Genova, La Spezia, Livorno, Manfredonia, Marina di Carrara, Messina, Gioia Tauro, Napoli, Palermo, Ravenna, Savona, Taranto, Trapani, Trieste, Venezia, Salerno, Augusta, Olbia-Golfo Aranci e Piombino sono amministrati dalla autorità portuale, che svolge i seguenti compiti in conformità agli obiettivi di cui all'articolo 1…”.
L’inserimento di Trapani tra i porti destinati ad avere l’Autorità Portuale è frutto della proposta del senatore Antonio d’Alì quando, ministro Altero Matteoli, fu elaborato il disegno di legge andato all’esame dell’esecutivo ed oggi approdato in aula. L’istituzione della Autorità Portuale di Trapani si può comunque considerare in dirittura d’arrivo considerato che stamane sono stati anche rigettati dall'aula del Senato due emendamenti che cancellavano Trapani dall'elenco. Uno era stato proposto da IDV, l'altro da Grande Sud, ed in particolare dal vicepresidente del partito di Miccichè, la senatrice Adriana Poli Bortone, a dimostrazione di quanto poco sia tenuta in considerazione una politica di sviluppo per il Meridione da parte chi dice di difendere gli interessi di questa parte del Paese.
«Con l'approvazione da parte del Senato del provvedimento varato dal Governo – ha detto il senatore d’Alì – si può considerare concluso quel percorso di chiarezza e trasparenza che abbiamo a lungo sollecitato per la ricostituzione della autorità portuale. Il suo ripristino è una esigenza che in questi anni è stata pesantemente avvertita. Prima tra tutte la necessità di un ritorno ad una gestione strategica complessiva per tramite dell’Autorità Portuale ove siedono tutti i rappresentanti delle amministrazioni locali e degli operatori portuali».
Il ddl che verrà approvato probabilmente nel pomeriggio dispone la ridefinizione del ruolo delle Autorità portuali e del processo della loro governance e la previsione di funzioni manageriali dei loro presidenti; definisce il rapporto tra porto e territorio e tra porto e reti di accesso. Ed ancora la semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti di approvazione dei piani regolatori generali dei porti, del concessioni ai privati e di sdemanializzazione e di dragaggio dei fondali.