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11/09/2012 04:51:01

Venerdì comincia la scuola. Ma la Regione non ha i soldi per i bus

Per decine di migliaia di studenti pendolari siciliani l’anno scolastico potrebbe non cominciare, a causa dell’impossibilità di raggiungere i rispettivi istituti. Infatti, non ci sono i fondi per rimettere in esercizio le corse delle autolinee loro dedicate che la Regione autorizza ogni anno da settembre a luglio.
Da un lato ci sono i tagli decisi dalla stessa Regione ai servizi garantiti dall’Ast, tagli che colpiscono numerose delle corse scolastiche previste nell’orario invernale. L’annuncio della mancata attivazione dei servizi sarebbe già giunto a diversi sindaci, anche nel Trapanese, dove ci sono alcuni isitituti, come il Liceo Artistico o l'Istituto Tecnico per Geometri di Trapani, che hanno studenti che vengono da Buseto come da San Vito Lo Capo.  Ma il guaio è che nessuna delle 73 aziende private di autolinee può subentrare all’Ast senza autorizzazione della Regione.
Dall’altro lato le aziende private concessionarie delle altre corse scolastiche non hanno più fondi per anticipare i costi di questi servizi aggiuntivi.
La Regione ha tagliato il budget annuale per il trasporto pubblico locale da 222 a 177 milioni di euro, ma ancora non ha emanato atti formali in tal senso. Dunque, le aziende private, legate agli obblighi dei vecchi contratti, sono costrette a continuare a percorrere lo stesso numero di chilometri, pur sapendo che alla fine riceveranno come rimborso una cifra di gran lunga inferiore.
La Regione non eroga corrispettivi alle aziende dallo scorso mese di aprile. Il presidente dell’Anav Sicilia, Antonio Graffagnini, spiega che «il mancato pagamento di cinque mensilità pregresse, pari a 80 milioni di euro, si aggiunge ai Comuni che, non avendo neppure loro ricevuto fondi dalla Regione, non hanno pagato alle aziende 10 milioni per le linee del trasporto studenti garantite lo scorso anno scolastico. E il dipartimento regionale competente ci ha comunicato che non riceveremo neanche i fondi relativi al prossimo trimestre ottobre- dicembre: un altro danno che per l’intero 2012 somma a circa 134 milioni di euro di mancato incasso.
«Con il poco che ci resta nelle scoperture di conto corrente - aggiunge Graffagnini - potremo solo versare altri acconti ai fornitori, agli autisti e per il gasolio. Di più non possiamo fare. Poichè ci sono aziende che per l’80 per cento effettuano servizi scolastici, purtroppo saranno questi i primi a subire le conseguenze di questa crisi».
Il quadro è drammatico anche per i duemila lavoratori delle aziende private del trasporto locale, ai quali non sono stati pagati gli ultimi stipendi e le quattordicesime mensilità.
La Regione, da parte sua, confermando il taglio già deciso al budget delle autolinee pubbliche e private, non può pagare i mandati correnti prima del prossimo mese di gennaio perché bloccata dai vincoli del Patto di stabilità.
Oggi l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, tornerà alla carica a Roma per ottenere dal governo Monti l’esenzione dal Patto di stabilità di alcuni fondi, fra i quali, appunto, quelli destinati al trasporto pubblico locale. Ma l’Anav Sicilia, in una nota, trova poi «strano che il governo regionale non abbia mai risposto ad una nostra proposta che farebbe risparmiare all’amministrazione 50 milioni in cambio di un prolungamento della durata dei contratti di servizio. In questo modo le aziende potrebbero ammortizzare in alcuni anni le perdite causate
dai tagli». E i sindacati, di fronte al rischio di sospensione dei trasporti scolastici, non ci stanno: «I siciliani - dichiara Gaetano Megna, coordinatore del settore autolinee private della Uiltrasporti -, costretti dal caro benzina, stanno aumentando il ricorso al trasporto pubblico. E la Regione che fa? Con la politica di tagli fin qui condotta lascia i siciliani a piedi. Gli imprenditori dell’Anav - aggiunge Megna - che finora hanno mostrato un grande senso di responsabilità, sbagliano a sospendere i servizi scolastici, dovrebbero bloccare tutte le linee: la Sicilia viaggia con il più basso costo chilometrico d’Italia e la Regione non riesce a garantire neanche questo».