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05/09/2012 04:26:00

I viticoltori di Marsala e Petrosino denunciano: "Bande organizzate ci rubano l'uva"

Sono giorni di vendemmi, per i nostri viticoltori. Una vendemmia meno amara del solito: la produzione infatti è calata, a causa del gran caldo, e la vendemmia è stata anticipata già prima di Ferragosto perchè si rischiava di compromettere la qualità delle uve. La qualità, dicono gli esperti, è ottima, soprattutto per le uve nere. Ma adesso i viticoltori non dormono sonni tranquilli, perchè l'uva viene rubata.

A denunciarlo sono decine di agricoltori, che in questi giorni stanno affollando le stazioni dei carabinieri per raccontare di magazzini violati, uva rubata dai camion, quintali scomparsi nel nulla. La Cia di Petrosino si dice "fortemente preoccupata". In particolare il furto più frequente è quello che avviene nei vigneti: ragazzi che invadono i terreni altrui con pinse e sacchetti di plastica, certo, ma ci sono bande organizzate che vanno a vendemmiare di notte nei terreni altrui. "Una mattina sono andato nel mio terreno. E mancavano tre quarti dei grappoli" dice alla nostra redazione un contadino. Insomma, la vendemmia notturna, che altrove è un suggestivo richiamo pubblicitario per turisti e "wine lover", adesso è invece il modo più semplice per fare un furto. Dichiara Enzo Maggio, della Cia, che "i produttori non potendo godere di un terreno unitario, ma frammentato in più parti, non possono praticare un adeguato controllo dell'intera proprietà". Molti di loro stanno già pensando ad organizzare delle ronde. 

Ma cosa succede all'uva rubata? Viene venduta, ovviamente, alle cantine. Siccome il prezzo dell'uva è salito, anche se di poco, il giro è comunque interessante, in tempi di grossa crisi. Per arginare il fenomeno un suggerimento Maggio ce l'ha: "Occorre capire quale sia la certificazione richiesta al momento dell’acquisto dell’uva dal consumatore o dalle cantine". Altri agricoltori chiedono un sistema di vigilanza da parte delle autorità competenti. Gli agricoltori sono costretti a “presidiare” la produzione in attesa del taglio o addirittura a dotarsi di guardie giurate per brevi periodi.Aggiunge Maggio:  "Propongo inoltre anche che in parte delle cantine vi siano persone preposte a raccogliere dati e notizie in merito ai furti per segnalarli subito alle autorità competenti.La CIA di Petrosino si impegnerà affinché questo fenomeno sia debellato, per dare un po’ di speranza a tutti quegli agricoltori che in tempi di forte crisi come questi hanno creduto e lottato per superare le difficoltà".