Ma i poeti che ha scelto, di cui Patrizia Pellegrino ha letto un'ora e mezza di poesie, mi fanno pensare il contrario. La chiesetta sconsacrata dell'Itriella ha mostrato di poter essere utile anche senza i testi sacri della Chiesa. Tante persone ci sarebbero andate un tempo per funzioni particolari o feste comandate. Stanotte erano là, giovani e anziani, ad ascoltare i versi di Valerio Magrelli, Edoardo Cacciatore, Patrizia Cavalli e Edoardo Sanguineti. Ciascuno di loro differente per il concetto che ha della poesia e per il modo di farla. Tutti e quattro uniti nell'aver dato tanto di se stessi a questa forma astrusa di arte, che si chiama poesia. Poeti veri si nasce e non si diventa, nel senso che la tecnica acquisita può fare un discreto poeta, non un grande. Per eccellere in questo campo occorre una naturale inclinazione. E questa se non ce l'ha data Dio, non possiamo acquisirla noi. Sto diventando noioso, meglio tornare alla cronaca. Il violoncello di Vincenzo Mocata ha sostituito egregiamente l'organo della chiesa che non c'é. Tra i testi di un autore e l'altro ci ha accarezzato l'udito e l'animo con quest'altra forma di arte, che é la musica. Patrizia Pellegrino voce recitante ha avuto un paio di incertezze all'inizio, ma si é fatta perdonare per aver saputo dare spazio agli autori, piuttosto che a se stessa, al contrario di come molti mattatori eclissano il testo con le loro performance. Allora, brava anche Patrizia.
Ma allora é andato tutto bene stanotte? "Mah...", direbbe Sanguineti, non spiegandosi il pieno di pubblico. O forse una ragione la troverebbe..."Non sia che l'ingresso era libero?". Sarei d'accordo con lui. Sono stato due giorni fa in questa Itriella, avendo pagato un biglietto di 10 euro per ascoltare la recitazione di altra poesia. Buoni i testi e buono il lettore. I testi: Virgilio e Dante. Tanto di cappello. Il lettore: Antonio Piovanelli, all'altezza della sua fama. Eppure eravamo quattro gatti. Nel venire all'Itriella dal Cassero, sono salito quella sera da via Eliodoro Lombardi, costeggiando i tavolini del ristorante. Pieno zeppo di persone. Questi marsalesi! Se devono spendere cinquanta euro per una triglia tirano fuori il portafoglio. Se devono dare dieci euro a un'associazione per ascoltare buona poesia, danno forfait.
Leonardo Agate
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