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29/08/2012 04:52:37

63° settimana liturgica nazionale a Marsala. In 500 all'apertura. Oggi arriva Crociata

«L’iniziativa offre un valido contributo al cammino della Chiesa in Italia - ha scritto Bertone - la Settimana si colloca nell’orizzonte tematico decennale indicato dalla Cei, ponendo l’attenzione sull’Anno Liturgico, colto nella sua valenza educativa e sull’incidenza che esso ha sempre avuto nell’ambito della formazione cristiana». E Bertone nel suo messaggio ha scritto: «L’Anno Liturgico diventa luogo e strumento permanente della presenza di Cristo tra i suoi fratelli, di educazione alla fede». Gli interventi d’apertura sono stati affidati a monsignor Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo e monsignor Felice Di Molfetta, presidente del Centro d’Azione Liturgica. «Il dono dell’Anno Liturgico è permettere di vivere in Cristo. Questa è la misura della pienezza di Cristo: raggiungere il traguardo, oltre il tempo - ha detto monsignor Di Molfetta - collocando l’Anno Liturgico in questo orizzonte educativo, esso costitutivamente deve essere considerato come itinerario privilegiato di fede per la comunità; itinerario che non è mai concluso, perché si estende a tutta la vita con la scoperta e la consapevolezza progressiva della fede». Monsignor Mogavero ha ribadito, invece, la posizione di marginalità geografica, ma allo stesso tempo di centralità, della Diocesi di Mazara del Vallo: «Si delinea l’urgenza di progettualità che siano espressione di un umanesimo cristiano amico dell’uomo che non può essere fermato dalla diversità etnica, culturale o religiosa e che deve restituire al mare nostrum la connotazione felicissima e suggestiva di mare di Dio, in quanto culla delle tre religioni monoteiste. In questo contesto, nasce la vocazione al dialogo per la nostra diocesi». A partecipare ai lavori d’apertura, ieri pomeriggio, sono stati in 500, provenienti da tutte le regioni italiane. 

Oggi, alle ore 8,30 celebrazione delle Lodi con monsignor Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali. Alle 9,30 relazione “L’Anno liturgico: spazio vitale per diventare e restare cristiani” con fra Pietro Sorci, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, alle 11 comunicazione “L’Anno liturgico nel nuovo ordinamento del Lezionario ambrosiano” con monsignor Claudio Magnoli, segretario della Congregazione del Rito Ambrosiano. Dalle 16 i gruppi di interesse. Alle 18 in chiesa madre a Marsala concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, molto amato in città, dove è stato per tanti anni arciprete. 

 Oltre 100 musicisti – tra solisti, coristi ed orchestrali – saranno i protagonisti de l’oratorio “Ioannes Paulus Secundus”, ideato per ricordare, attraverso la musica, la straordinaria figura di Papa Wojtyla, che si terrà questa sera  alle ore 21,30 presso la chiesa madre di Marsala. L’originalissima composizione, scritta e musicata poco più di un anno fa da Lorenzo Signorini su testi di Paola Marchi, è eseguita dall’orchestra ArtEnsemble fondata e diretta dal maestro Maurizio Mune. Più che i dati biografici del grande Pontefice, l’oratorio coglie alcune linee fondamentali del suo pontificato, per mettere in evidenza la missione che la Chiesa, attraverso la figura dei papi, ha avuto nella storia del mondo. Una composizione musicale di ispirazione religiosa, quasi un’opera lirica ma senza azione scenica. L’oratorio si dipana in una decina di quadri, con un preludio strumentale. Le musiche e i canti rievocano le origini polacche di papa Giovanni Paolo II e la sua devozione alla Madonna nera; l’elezione al soglio pontificio; l’Europa dell’Est e la speranza di quei popoli; le giornate mondiali della gioventù; l’attentato del 13 maggio 1981; i viaggi missionari; la sofferenza e la malattia; la morte seguita dalla preghiera corale finale. Ingresso libero.

ROMEO.  «Dobbiamo essere convinti che soltanto una liturgia che sia coerente espressione di un’interiorità di “vita buona del Vangelo” possa educare le nuove generazioni della Chiesa a questa stessa vita buona, non “per concetti” ma “per contatti”. Perché anche attraverso la celebrazione “nel” tempo e “del” tempo la Chiesa possa educarsi ed edificarsi, e possa continuare una ricerca autentica di Dio e delle sue vie». Lo ha detto il cardinale di Palermo Paolo Romeo nell’omelia in chiesa madre a Marsala per la celebrazione nell’ambito della 63ma Settimana Liturgica Nazionale. «Il tempo - ha detto ancora Romeo nella sua omelia - si avverte eccessivamente “frammentato”, a volte contratto pericolosamente in un susseguirsi di “attimi fuggenti” fra di loro non connessi, altre volte sterilmente dilatato in un flusso neutro, svuotato di senso, che nulla ha da dire all’esistenza umana. Ci si accorge che il tempo diviene sempre più manchevole di quel principio di unità che – come categoria dinamica – soltanto un orientamento può fornirgli. L’Anno Liturgico può essere riscoperto come un importante locus theologicus».