E in cima a questo elenco, apparentemente infinito, c’è l’Imu, la nuova tassa sulla casa che pesa in media oltre 400 euro a famiglia, solo per la prima casa.
A calcolare quanto il 2012 costerà in più rispetto allo scorso anno è stato l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori che ha preso
in considerazione le previsioni di aumento di prezzi e tariffe, alla luce degli effetti delle manovre economiche varate quest’anno, anche
relativamente ai nuovi e ripetuti aumenti dei carburanti, della luce e del gas, e alla eliminazione del prospettato aumento dell’Iva a settembre.
Numeri alla mano, i dati parlano di un tasso di inflazione reale del 5,5-6%. Preoccupati anche i consumatori del Codacons che prevedono rincari, solo per la spesa alimentare, di 550 euro a famiglia.
In percentuale l’aumento più consistente è quello delle tariffe del trasporto pubblico locale.
Le associazioni parlano di rincari fino al 30%, che tradotti in euro significano una spesa annuale di 48 euro in più rispetto al 2011.
Aumenti a due cifre anche per le bollette: quella della luce è cresciuta del 21% (ovvero di 110 euro in più rispetto all’anno scorso) e
quella del gas dell’11% (+113 euro l’anno). Non va molto meglio per i rifiuti (+11 per cento, pari a 63 euro in più).
In termini assoluti è invece il capitolo alimentari a registrare l’aumento più significativo.
La spesa di tutti giorni è in questo caso rincarata di 392 euro l’anno, pari al 7% in più. C’è poi l’inevitabile voce carburanti, ormai prossimi all’ennesimo record. L’incremento sul 2011 è di 276 euro.
Si tratta di «aumenti insostenibili - tuonano i consumatori - che determineranno pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie
e sull’intera economia che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi».
Le associazioni dettano quindi le loro priorità, quelle che a loro giudizio dovrebbero ispirare il lavoro del governo nei prossimi mesi: «E’ ora di puntare sul rilancio e sulla ripresa della domanda, con liberalizzazioni ed investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico ».
Dal Codacons parlano di una «raffica di rincari di prezzi e tariffe in tutti i settori, con effetti disastrosi per le tasche delle famiglie» a partire da settembre. «In base alle nostre stime - spiegano - alla riapertura dei negozi e delle attività commerciali tra fine agosto e i primi di settembre, si verificherà un aumento generalizzato dei prezzi, mediamente del 5-7% con punte fino al +10% per quei beni legati strettamente alle quotazioni dei carburanti, con una maggiore spesa a famiglia pari a +550 euro su base annua solo per gli alimentari ».
Notizie poco confortanti arrivano anche da Coldiretti, secondo cui la crisi mette in difficoltà sei italiani su dieci (61%), che non dispongono
di un reddito adeguato, ma c’è addirittura un 6% che non riesce mai ad arrivare a fine mese.
Il risultato - sottolinea la Coldiretti - è un drastico calo nei consumi nel 2012 che riguarda anche l’alimentazione con una riduzione stimata tra l’1 e il 2% negli acquisti in quantità. Per tagliare sulla spesa - precisa la Coldiretti - sono costretti a fare lo slalom tra gli sconti ben il 62% degli Italiani che vanno a caccia di offerte speciali tra le corsie dei supermercati più che in passato mentre circa la metà dei consumatori (49 per cento) fa addirittura la spola tra diversi negozi per confrontare i prezzi più convenienti.
Tra le tendenze emergenti si evidenzia l’aumento di quanti acquistano prodotti locali (40%) e scelgono solo frutta e verdura di stagione (50%), magari senza intermediazione, con un balzo record del 23% nel primo semestre del 2012 degli acquisti fatti direttamente dal produttore, resi possibili dalla rete degli agricoltori di «Campagna Amica» dove hanno fatto la spesa oltre 9 milioni di italiani. Il risultato
è che nonostante gli impegni della vita moderna per la prima volta rispetto al passato - conclude la Coldiretti - si inverte la tendenza
con il 57 per cento degli italiani che dedica più tempo a fare la spesa secondo l’analisi Coldiretti/Swg.