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15/08/2012 04:58:06

"Tutti a parlare dei passeggeri. Ma chi salva i lavoratori di WindJet?"

Ecco, ci risiamo, la notizia sensazionale é a portata di mano, il servizio giornalistico servito su un piatto d'argento pronto a riempire scalette dei tg e palinsesti dei giornali : "300.000 passeggeri senza più un volo, vacanze rovinate", "balzelli, sovrattasse,  giungla per accaparrarsi i posti disponibili su altri vettori".
Ma il lavoratori della Windjet saranno riprotetti per l'ultimo volo, quello che li salverà dalla disoccupazione? Perché nessuno si preoccupa di circa 600 persone tra naviganti, personale di terra, tecnici che non avranno più un'occupazione?
Una volta lessi su Il  sole 24 ore che se la Sicilia avesse un numero di laureati in economia e commercio pari alla metà di quelli in giurisprudenza tanti problemi sarebbero sorpassati, la mentalità imprenditoriale non é certo storicamente nel DNA del popolo siciliano, caso a parte può essere considerato il principe Machiavelliano Giuseppe
Pulvirenti, patron della piu famosa catena di supermercati low cost siciliana, di una società petrolifera, di svariati alberghi nella costa orientale siciliana, presidente del Catania calcio nonché patron della Windjet s.p.a.
Quest'ultima, fiore all'occhiello di quella Sicilia che riesce ad imporsi al livello nazionale, dati alla mano trasportava il 6% del mercato nazionale, Lo stesso 6% che ha attirato le attenzioni della new Alitalia - Cai a metter le mani su tratte e slot appetibili, d'altronde sappiamo bene che Alitalia storicamente ha sempre preferito inglobare la concorrenza piuttosto che batterla sul mercato(vedi fusioni con Ati, Volare e per ultima Air One )
 il settore del trasporto aereo risulta essere uno dei più letali e concorrenziali, uno di quelli che non perdona se gli investimenti risultano errati, se non si pianifica un piano di sviluppo lungimirante o se la gestione del personale e delle strutture che ne fanno parte non meritano la giusta attenzione.
Dal canto suo ci sta provando Don Pulvirenti a salvare il salvabile e a sedersi con una comoda poltrona con la quota del 6% nel consiglio d'amministrazione della famosa cordata Silvio-friendly che qualche anno fa si prese in carico le sorti della compagnia nazionale.
A mettere il bastone tra le ruote al machiavellico progetto pulvirenti-alitalico é l'Antitrust.
 Troppi i punti da rispettare nell'accordo, e troppe le tratte a cui rinunciare, hanno fatto in modo che Alitalia tornasse sui suoi passi non ritenendo più la fusione vantaggiosa, lasciando la moribonda e agonizzante Windjet al suo destino, con svariati milioni di debiti accumulati nel tempo, causati da cattivi investimenti, da 2 incidenti aerei negli ultimi 3 anni, che hanno arrecato danni per svariati milioni di euro ad un airbus, e  distrutto un altro, e hanno portato dal canto loro, gradualmente alla cancellazione di alcune tratte tra le più remunerative data la mancanza di aerei a sostituire quelli danneggiati.
L'assurdità delle leggi del mercato italiano vedono poi, operatori esteri, vedi Ryanair , sovvenzionati da fondi pubblici ad opera di enti locali, piuttosto che aiutare realtà Italiane in cattive acque. D'altronde la miopia e l'incompetenza dei politici nostrani é cosa risaputa e più che nota. Si preferisce far risparmiare 10 euro al passeggero a tratta, e arricchire le tasche irlanedesi piuttosto che favorire le economie e le realta locali.
Il tutto condito da una totale miopia per le esigenze dei lavoratori e degli equipaggi coinvolti. Quelli che domani,anzi da oggi non volano già più , la forza lavoro, la vera ricchezza di ogni azienda degna di questo nome , diventa uno scomodo fardello, trattata di conseguenza con l'unico scopo di intimidire, piegare ed asservire ad una mentalità che nulla ha a che fare con il senso nobile di quella lavorativa.
Negli ultimi anni in Windjet si é assistito a pretestuose e strumentali contestazioni disciplinari, basate sui motivi piu assurdi e spesso inesistenti, e mirate solo a colpire chi ancora non aveva abbassato la testa al padrone e adesso lotta per ristabilire un ordine in questo caos assoluto. Chi tra più impavidi ha provato negli anni ad iscriversi ad un sindacato, é stato trasferito di base, da Catania a Palermo o viceversa. Ferie e permessi negati, ore di servizio al limite dell'umana sopportazione spesso aldilà delle ftl (flight time regulation). Stipendi che paragonati ai faraonici di Alitalia fanno sorridere,  eppure adesso si é ancora in piedi, traballanti ma in piedi, a lottare strenuamente anche per il padre-padrone machiavellico, pur di salvare il proprio posto di lavoro, ma forse, di questo, non se ne parlerà mai, forse, sarà più giornalisticamente più lindo parlare di balzelli e di passeggeri rimasti a terra più che ad una gestione che lentamente ha portato 600 persone sul bilico, o sara forse piu facile riversare le colpe sulla compagnia di bandiera, che scegliendo di non accogliere Windjet, ha comunque eliminato la concorrenza, e di certo non si volge a suppllire ad una sorta di onlus per chi rischia di perdere il lavoro.
 il machiavellico piano dei furbetti del quartierino che cercano di cancellare i propri debiti salvando faccia e nome fallisce, si squagliano le ali di cera al sole di chi come Icaro voleva volare troppo in alto, ahimè falliscono insieme a loro le speranze e le ambizioni di tanti, ignorando chi da sempre in questi casi ci rimette: i lavoratori. Con buona pace dei 300.000 passeggeri lasciati a terra senza biglietto.

M.R. 



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