Il sindaco Damiano ancor prima di candidarsi sapeva benissimo la situazione del comune, perché gli era stata da me illustrata, e sapeva quali accorgimenti bisognava adottare. Non risponde al vero che da assessore in sede di adozione del conto consuntivo 2011 avesse posto rilievi sulle scelte operate. Possono confermarlo gli altri assessori della giunta. Mi dica poi quali sono le opere non indispensabili per la città tra quelle che hanno determinato lo sforamento del patto di stabilità: la manutenzione delle strade o dell’illuminazione pubblica? La manutenzione di fognature e rete idrica? O il completamento della piscina olimpionica, i cui lavori erano iniziati anni fa, dopo che la piscina, realizzata, non era stata mai aperta, e non pagare la ditta avrebbe significato incorrere in ulteriori spese, mentre interrompere i lavori avrebbe significato mettere l’opera a rischio di atti vandalici? Non è fra l’altro automatico sospendere i lavori e non pagare le ditte.
Piuttosto che fare affermazioni destituite di fondamento il sindaco Damiano farebbe bene
a recuperare la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale del meccanismo sanzionatorio del patto di stabilità interno ex art. 37 D.Lgs. 118/2011 (assolutamente speculare all’art. 7 del D.Lgs. 149/2011), a seguito di impugnazione della Regione Sicilia, e a presentare ricorso avverso il Decreto ministeriale di applicazione delle sanzioni nei confronti del Comune di Trapani.
Girolamo Fazio