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11/08/2012 08:28:00

Si inaugura oggi, tra le polemiche, il nuovo aeroporto di Pantelleria

Un gruppo di abitanti dell’isola, rappresentanti di varie associazioni, tra cui Confartigianato, sta manifestando davanti alla nuova aerostazione per fare “sentire la propria voce e fare capire che Pantelleria non esiste solo per l’inaugurazione di un aeroporto, ma che va presa in considerazione sempre con tutti i suoi disagi”.

A fare da portavoce e’ il segretario di Confartigianato Trapani, Francesco La Francesca. “Oggi non vogliamo rovinare la festa a nessuno – dice – ma fare solo conoscere i nostri problemi”. Una delegazione incontrera’ i rappresentanti delle istituzioni attese per le 10.30. Non verra’ invece il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. La protesta sara’ silenziosa “per non disturbare la cerimonia inaugurale”, dicono. “Siamo sul lastrico – dice un albergatore – non siamo piu’ in grado di affrontare le difficolta’ economiche”.

In particolare, chiedono piu’ servizi. “Il popolo di Pantelleria subisce una violenza di Stato quando non c’e’ l’energia elettrica, o quando non c’e’ l’acqua”, denuncia Lorenzo Russo dell’hotel Suvaki. Presente anche il parroco di Pantelleria, don Salvatore Cipri. ”Essere numerosi, in silenzio, sotto il sole, fuori dagli interessi personali e politici e’ l’immagine piu’ bella che possiamo dare”, dice il parroco. “Gli isolani sono molto arrabbiati – dice ancora – ma per rispetto non protesteremo durante l’inaugurazione”.

10,00 - Si inaugura oggi alla presenza del Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il Presidente dell’Enac Vito Riggio e il Direttore Generale Alessio Quaranta  la nuova aerostazione di Pantelleria.

Il Presidente dellENAC, Vito Riggio, ha dichiarato: "Questa di Pantelleria è una nuova opera di eccellenza che lEnte realizza con fondi comunitari e nazionali. Un'infrastruttura di cui la Sicilia e lItalia potranno essere orgogliose e che conferma le capacità dell'Autorità dell' aviazione civile di utilizzare efficacemente le risorse affidatele, come testimonia l'aumento di fondi PON che lUnione Europea ha attribuito allENAC per premiare la validità della sua gestione. È motivo di orgoglio poter affermare che questo aeroporto diventerà un modello di scalo ecologico, capace di autoprodurre tutta l'energia di cui avrà bisogno e addirittura di rivenderne il surplus, attraverso l'uso delle risorse naturali. Con il nuovo aeroporto si dà concreta attuazione al diritto alla continuità territoriale e si pongono le basi per un solido sviluppo economico dellisola di Pantelleria e con essa della Sicilia".

Poliedri di cristallo assicureranno la luce naturale al nuovo aeroporto e saranno lenti d'ingrandimento delle coste e del mare dell'isola dei dammusi. Giardini panteschi avvolgeranno i servizi di ristoro, scavi di pietra saranno fonti di luce interna a protezione del verde degli alberi, scale fisse e mobili per giungere ai gates disegneranno una simbolica colata lavica. Un progetto da 42,4 milioni di euro, di cui 22 solo per l'aerostazione,  con fondi nazionali e con il contributo dei fondi Pon della Comunità europea. Oltre alla nuova aerostazione, i lavori hanno compreso anche la costruzione di un nuovo piazzale di sosta per gli aeromobili, l'adeguamento delle piste di volo, la riqualificazione delle aree terminali. Tutto in linea con l'origine vulcanica dell'isola, nel rispetto delle geometrie irregolari dei terrazzamenti, a partire dalla rotatoria che porta al check-in, che evoca l'immagine di un cratere. L'edificio è anche ad alta tecnologia: l'aeroporto avrà sistemi di autoproduzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici di seconda generazione, che trasformeranno la struttura in un faro luminescente di notte e opalescente di giorno. 

Il progetto della nuova aerostazione dell'isola dei dammusi è  nato da un'idea di Flavio Albanese, vinto dalla società Erregi e appaltato alla società Maltauro.

L'aerostazione che ospiterà a regime fino a 300mila passeggeri l'anno, è stata ampliata da 1.500 a 8mila metri quadrati senza creare volumi esterni, agendo sotto terra, realizzando una sorta di cratere nel terreno, guidato da simboliche colate laviche di cui l'isola è piena, con viti, ulivi e palme inseriti un po' dovunque.