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11/08/2012 08:50:47

Scrive Gioacchino Aldo Ruggieri: "Urgente valorizzare il patrimonio di Marsala"

Non contiene, il Cartellone Marsalese, l’evento!
Com’è, al contrario, il Cuscus Fest per San Vito Lo Capo che ha assunto valore comunicativo ed economico di vastissimo respiro: il Cuscus Fest è diventato “il patrimonio” della simpatica cittadina del Trapanese dove ormai - come si legge e si sa - il turismo dura tutto l’anno e non c’è bassa stagione che tenga. Grazie al Cuscus Fest! Altro che episodio!
E “i patrimoni” di Marsala?
Da tempo dico e scrivo che ciascuno di essi patrimoni può diventare una risorsa di valore culturale ed economico non di poco momento.
Non li elenco tutti questi patrimoni. Faccio riferimento ad alcuni - reiterando parole e scritti - in un momento topico della Città: nel momento, si fa per dire, di Giulia Adamo, sindaco che ha intelligenza, volitività, libertà - per altro da lei stessa proclamata - per far crescere Marsala, per cambiare Marsala, nei fatti e nella mentalità.
I primi effetti del suo governo sono già sotto gli occhi di tutti: pulizia, cura del verde, decoro e iniziative di stimolo all’economia e alla fattività dei pubblici uffici.
Ma bisogna andare oltre: scagliare - come si dice - il cuore oltre l’ostacolo e costruire, su qualcuno dei nostri “patrimoni”, eventi stabili, ricorrenti, così importanti che, se non si viene a Marsala, non si potranno né vivere né godere né gustare.
Penso, ad esempio, al nostro vino e in particolare al “Marsala”: su questo “patrimonio” di valore mondiale bisogna inventarsi un evento che sia importante, più importante, se è possibile, del Vinitaly di Verona, sempre alla stessa data e sempre più valido ed unico. Penso ad una Grande Fiera dei Vini Siciliani, con contrattazioni, borse, studi sul territorio, sui macchinari specifici che l’industria marsalese produce, un Premio Qualità attribuito da una Giuria Nazionale; con una giornata destinata al “Marsala”, il principe dei vini; ed altro, tanto altro che la cultura del vino dei nostri operatori potrà suggerire,
Una proposta? Riunisca il Sindaco Adamo, in un tavolo di lavoro, tutti gli operatori del settore e ascolti proposte per costruire insieme un evento annuale di vastissimo respiro, che si celebri “a scadenza fissa”.
Esaminata, se verrà, una proposta condivisa, su di essa si studi con esperti per lanciarla con la necessaria pubblicità. E non si torni indietro. Si migliori di anno in anno per fare davvero, finalmente, di Marsala, la capitale mondiale del vino. Utopia? Può essere. Ma senza le utopie di base non nascono le idee innovatrici. Non solo battersi per “Città Italiana del Vino” che pure è o sarebbe già tanto.
Altro patrimonio. Unico. Le antiche perriere già trasformate in vivai e frutteti e opifici, con i loro percorsi e le loro strutture create dall’uomo antico quando da esse ricavò conci di tufo: archi, colonne, anfiteatri eccetera.
Si studi un evento in quei luoghi. Nelle latomie, accanto ad esse, Siracusa s’è reinventato il Teatro Greco rinnovato: ogni anno un cartellone nuovo che attrae tutto il mondo.
Un premio letterario con destinazione nuova e appetibile? Questo patrimonio, unico, merita altri tentativi di studio e di lavoro sfruttando anche i risultati di convegni e simposi che sulle perriere e sulla florovivaistica si tengono spesso a Marsala.
Non voglio qui dire tutto quello che si può stabilmente organizzare nello Stagnone, nelle Saline, a Mamma Caura: un Concorso di poesia siciliana nel nome di Turi Sucameli, di Turi Toscano e di altre glorie di questa Città?
E l’Archeologia? Sono fautore di un’archeologia che vada a braccetto coi tempi: il Parco sempre aperto ai Marsalasi che devono viverlo anche con i vecchi e con i bambini, con eventi, per altro già sperimentati, in esso.
E poi? Un evento annuale! Un Premio Lilibeo destinato a chi dell’ “Archeologia come ricordo” - che è giusto - sappia farne un’ “Archeologia viva”. Io, per esempio - ma so che è poca cosa e tittavia non stupida - rifarei la vecchia senia con orto dentro il Parco: una cosa nuova, bella e viva. Anche qui, studio e progetto per un evento annuale. Che non sarà certo l’orto nel Parco. Occorre pensare in grande. Sono, ripeto, per un Premio Lilibeo. Sul tema si può anche riflettere guardandosi attorno. E una mano dovrebbero dare non solo le strutture ufficiali e istituzionali, ma certamente anche gli “Amici del Parco” con idee e progetti che li qualifichino e ci qualifichino, dimostrando di essere utili quanto la Fondazione da me auspicata.
Caro Sindaco, sono un sognatore o uno che ha tanta fiducia in ciò che si può fare? Intanto un Sindaco forte, oggi, rinfocola le speranze anche di un vecchio come me!


 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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