Secondo quanto hanno denunciato i responsabili dell'associazione Andos ed il primario di Oncologia di Trapani (che una volta a settimana, il martedì pomeriggio, visita al "Paolo Borsellino", l'ospedale di Marsala), " un servizio così importante ed essenziale, come quello di oncologia, viene assicurato col sistema ambulatoriale e con un solo medico, che malgrado la sua grande disponibilità, è insufficiente a garantire la giusta assistenza agli oltre 350 ammalati di tumore che in atto sono in cura nella struttura di via Salemi". Il dato è emerso in un incontro con il vicesindaco Antonio Vinci, che ha dichiarato: "Da parte nostra faremo propria la richiesta dell’Andos e, al prossimo tavolo tecnico, che si terrà ai primi di settembre con i vertici dell’Asp, chiederemo un potenziamento di questo ambulatorio e possibilmente l’istituzione di un adeguato servizio dove i pazienti ammalati di cancro, oltre ad essere visitati, possano anche praticare l’opportuna chemioterapia”. A Marsala fino a poco tempo la chemioterapia era praticata abusivamente, in locali non adatti e senza alcuna autorizzazione. .
”Non è possibile andare avanti in questo modo – afferma la signora Cammilleri, responsabile della sezione oncologica dell’Andos. Non si può costringere ammalati critici come quelli di patologie tumorali a peregrinare per gli ospedali della provincia con tutti i disagi ed i rischi del caso. Occorre maggiore assistenza in loco e un servizio degno di questo nome. Siamo grati al dottor Zerilli per il suo grande lavoro ma da solo è insufficiente per dare risposte ottimali alla collettività”.
Allo stato l’ambulatorio di oncologia assiste oltre 350 ammalati di patologie tumorali. Per la stragrande maggioranza sono tumori della prostata, del seno, del colon e del polmone. Nella struttura non è possibile fare terapia ma solo consulenze e visite. Con qualche semplice accorgimento potrebbe però essere ripristinato il servizio di terapia oncologica visto che i farmaci potrebbero benissimo essere preparati a Trapani, nella Camera Bianca, e successivamente trasportati a Marsala per l’infusione nei pazienti.