Si chiude la stagione per molti versi da dimenticare degli Ato, rivelatisi spesso dei carrozzoni lenti e dispendiosi non in grado di affrontare gli aspetti gestionali e finanziari del servizio di accolta dei rifiuti.
Una delle ultime incombenze prima delle annunciate dimissioni di fine mese, per il presidente della Regione Raffaele Lombardo, che è anche commissario delegato per l’emergenza rifiuti, è quella di illustrare il piano ai sindaci siciliani, per i quali si prospetta l’onore e l’onere di tornare a essere artefici del servizio, essendo gli stessi amministratori destinati a fare parte, a titolo gratuito, delle assemblee e dei Cda delle nuove Srr, le società di regolamentazione rifiuti a cui spetterà fare dimenticare gli accantonati progetti dei termovalorizzatori, e dare la svolta su percentuali di differenziata e sostenibilità ambientale ed economica del servizio. «La Sicilia è ultima nella raccolta differenziata con un misero 4%, mentre l’Ue ci chiede di raggiungere il 65% - ha detto il governatore
Lombardo - inoltre il vecchio sistema ha provocato un debito di un miliardo e ha portato le nostre discariche vicine alla saturazione». Secondo il presidente Lombardo il nuovo sistema alleggerirà la bolletta dei rifiuti dei siciliani del 50%, e questo grazie a nuovi otto impianti di compostaggio, che si
aggiungeranno ai quattro già in funzione consentendo il recupero di tutta la frazione organica dei rifiuti, attuale nota dolente del sistema, così da permettere alla differenziata di prendere quota.
«Sarà necessaria una gara per l’affidamento a una società collegata al sistema bancario del servizio di riscossione - ha aggiunto Lombardo - così che la società aggiudicataria possa anticiparci un miliardo per ripianare il debito ».
Il presidente della Regione ha anche specificato che gli appalti in corso arriveranno a scadenza naturale, e solo da quel momento cominceranno ad adeguarsi al nuovo piano regionale dei rifiuti.
CENTINAIA DI POSTI A RISCHIO. C’è un allarme occupazione che non è marginale, almeno secondo i sindacati, nel passaggio dal vecchio sistema degli Ato rifiuti al nuovo Piano regionale con i suoi 18 bacini territoriali e le altrettante società di regolamentazione dei rifiuti.
«A pochi giorni dalla scadenza della gestione liquidatoria degli ATO il presidente Lombardo si preoccupa di incontrare i sindaci per la definizione degli Statuti delle nuove società di gestione mentre da più di due anni il suo Governo non insedia il tavolo Tecnico con le organizzazioni sindacali per definire le procedure concertative del passaggio del personale impegnato nel servizio.
Tutto questo rischia di bloccare il sistema e produrre una nuova emergenza occupazionale ». Lo denuncia la Funzione pubblica Cgil Sicilia. «Nonostante le reiterate richieste avanzate dalla nostra segreteria regionale - scrivono in una nota il segretario generale Michele Palazzotto e il segretario
regionale Claudio Di Marco - nessun incontro si è mai tenuto per definire un protocollo di intesa che scongiuri il licenziamento di centinaia di lavoratori, per i quali una normativa lacunosa e ormai decontestualizzata, non ha previsto la possibilità di mantenimento del posto in organico a seguito del passaggio alle nuove società».