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21/07/2012 04:16:16

Scrive Maria Tranchida. Una lettera aperta ad Antonella Milazzo, vicesegretario provinciale del Pd

formale, burocratico, assertivo. Mi chiedo  cosa tu abbia a che fare con l’anima sanguigna di una certa sinistra che si è  battuta non con statuti e regolamenti “in un cantiere infinito” – come  dichiari tu stessa – ma per ideali di giustizia,legalità, equità. Non so se  riesci a comprendere ciò che dico. Tu vivi nell’Olimpo ( si fa per dire !)  delle segreterie di partito locale e ritieni con gli statuti e i regolamenti  di comprendere chi sono e cosa vogliono gli elettori del PD. Gente come te, che  ritiene di essere indispensabile per l’organizzazione di un partito, ha reso comici e saltimbanchi oggi in Italia più credibili dei politici. Lo so, dirai che la mia è critica gratuita, è livore personale: non è così, è solo passione civile disinteressata per la” res publica”, in cui credo fermamente, e per una componente politica nata dalle ceneri di due grandi partiti, il PC e la DC,che hanno fatto la storia del nostro Paese; è semplicemente attestazione di un diritto sacrosanto, sancito dalle leggi dello Sato ,e in testa a tutte, dalla Costituzione : la libertà di opinione che in Italia è ancora possibile esercitare. Dal dibattito e dall’ascolto nascono le idee e tu assieme ai vari Papania, Gucciardi, G. Pellegrino, non sei interessata a farlo.
Un vero politico che si prepara a costituire il nuovo PD,come tu dici di volere, dovrebbe per lo meno conoscere la storia della sinistra a Marsala; solo in quel modo potresti assumerti il vanto di essere tra i fondatori di un nuovo PD, che dovrebbe nascere da una sintesi tra gli ideali della sinistra italiana uniti ai più alti valori fondati sulla democrazia della ex Margherita, di cui tu ti ritieni erede e non dalla consorteria partitocratica e dagli inciuci, di vecchia democristiana memoria, come purtroppo spesse volte gli elettori disgustati vedono impotenti operare da una classe dirigente ottusa,volontariamente miope rispetto ai bisogni materiali e ideali dell’elettorato. Dall’intervista traspare le tua soddisfazione perché il PD nelle ultime elezioni a Marsala è stato il secondo partito dopo l’UDC. Tu forse non sai che Marsala, dopo il II conflitto mondiale era una città con un forte ceto operaio ( non solo maschile, ma anche femminile) per via delle numerose industrie vinicole e ciò ha determinato l’affermazione dei partiti di sinistra che avevano un ruolo attivo per favorire la nascita di una coscienza civile.
Molti di quegli esponenti sono ancora vivi e hanno dato prova di grande coraggio e determinazione nel portare avanti le loro idee di riscatto sociale e di libertà di opinione ( uno per tutti G. Li Causi) tanto da mettere a rischio la loro libertà e incolumità personale. E se penso alla Margherita, erede della  vecchia DC, non posso non pensare a quel partito che ha determinato la  rinascita sociale e industriale negli anni 50-60. Non voglio però pensare a  questi partiti nell’ultimo ventennio, quando le consorterie partitocratiche e  spesso la familiarità con certi ambienti malavitosi ( è cronaca quotidiana) hanno determinato la pratica clientelare, il voto di scambio,la corruzione nei  pubblici uffici, tutto questo con la benedizione dei politici locali nazionali. Non è possibile ricostruire un’identità- come tu sostieni – nel chiuso delle segreterie politiche, dove tutto viene deciso da un’entità astratta ( vedi la candidatura Adamo) e non si fa niente per ascoltare gli elettori e comprenderne motivazioni ed esigenze. Oggi l’informazione passa più facilmente e l’opinione pubblica è molto amareggiata per l’inattività e la corruzione dei politici. Il malessere lo avvertiamo tutti meno quelli che sono nelle stanze dei bottoni della partitocrazia. Evidentemente se lo ascoltassero, capirebbero che la gente non è stanca della politica, ma dei politici e per la attuale classe dirigente, vecchia( non solo d’età ma anche di pratica) non c’è più spazio. Un altro aspetto molto doloroso è il commissariamento del PD a Marsala: tu sostieni nell’ intervista che tale gestione durerà fino alle prossime elezioni. Perché Marsala deve essere colonia politica di uomini che non hanno nulla da spartire con la nostra città? La domanda tu non te la poni,ma gli elettori si. Ci apprestiamo alle elezioni regionali e nazionali e ,guarda caso, i candidati devono essere espressione dell’apparato politico attuale. Se tale è l’obiettivo,la defezione dell’elettorato marsalese di sinistra sarà ancora più massiccia. Io credo che non bisogna esautorare l’esercizio delle primarie, ma è necessario eleggere con libere elezioni ,prima il segretario di partito, rispettando democraticamente la volontà degli elettori, e continuare successivamente con le altre candidature per rendere protagonisti i cittadini nel panorama politico regionale e nazionale.

Maria Tranchida
 



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