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20/07/2012 08:36:33

Sicilia a rischio bancarotta. Oggi Lombardo parla all'Ars: "Si vota il 28 Ottobre"

Spero che questa esperienza vi abbia arricchito -ha affermato rivolgendosi ai parlamentari del suo gruppo- quando, tra breve, dovrete eleggere un nuovo presidente". Nel suo intervento per riferire sulla situazione del bilancio, Lombardo ha aggiunto: "Abbiamo invitato tutti, durante questa legislatura, a tenere una parte in commedia, la nostra e' sempre stata quella della difesa in buona fede, sacrificando un pezzo della nostra vita per i problemi della Sicilia".
  

09:00 - Il «giallo» sul rischio default della Regione temuto dal premier Mario Monti e la successiva retromarcia che escludeva il pericolo della bancarotta ed, anzi, l’annuncio dell’accredito di 400 milioni, peraltro, già previsto, approda questa mattina a Sala d’Ercole.

Le comunicazioni di Raffaele Lombardo precederanno il prosieguo del dibattito sul disegno di legge cosiddetto «blocca nomine». Probabilmente, anche su questo argomento Lombardo dirà il suo pensiero e cioè di essere d’accordo su un provvedimento che preveda lo «spoil system», piuttosto che inibire i poteri del presidente della Regione che, in teoria, potrebbe restare in carica fino alla primavera del 2013. Una ipotesi che anche ieri, però, Lombardo ha scartato: «Qualcuno pretende che non mi dimetta perché il sistema dei partiti nazionali che hanno usato la Sicilia come merce di scambio e bottino da incassare, e mi riferisco in particolare all’Udc, impazziscono se pensano ad elezioni anticipate, perché il loro progetto di beccarsi la presidenza della Regione in cambio di qualcosa che otterranno a Roma, va a gambe all’aria».
Una scelta che ribadirà oggi all’Ars e che martedì ripeterà al presidente del Consiglio: «L’ho già detto a Monti al telefono - ha sottolineato - e glielo confermerò il 24 luglio quando lo incontrerò, che mi dimetterò il 31 luglio. Il governo, per Statuto, resta in carica per i tre mesi successivi, tempo entro il quale si dovrà votare. Le elezioni si potrebbero
tenere il 28 e 29 ottobre».
«Credo - ha continuato Lombardo - che Monti abbia fatto il suo dovere, anche se, con una nota che è stata giudicata inusuale, sono state segnale criticità ed io cercherò di capire da parte di chi».
«Lombardo può dire quello che vuole - ha sottolineato Casini - parlano i fatti. Siamo stati i primi a lasciare la maggioranza e a chiedere di fare chiarezza sui conti della Sicilia. Abbiamo avuto l’unico assessore che si è dimesso, cosa quasi impossibile per la Sicilia. Sono assolutamente d’accordo con Lo Bello». Per il segretario del Pdl, Alfano: «E’ sotto gli occhi di tutti il disastro combinato da Lombardo, un disastro che investe tutti gli angoli e simbolicamente si completa con un’aggressione verbale inusitata nei confronto di Lo Bello che contrasta ogni giorno la mafia. Il governo ha fatto bene ad interessarsi della questione. Non ha violato l’autonomia della Sicilia. Chi ha strappato la bandiera dell’autonomia è Lombardo che ne ha fatto uno strumento di clientele e di potere senza salvaguardarne la dignità».
A stretto giro di posta, la controreplica di Lombardo: «Alfano mente consapevolmente: gli anni della clientela sono
quelli in cui lui e il suo partito hanno governato e sono artefici e beneficiari anche di sprechi. Quando governavano
lui e il suo partito, gli operatori della formazione professionale sono passati da circa 3 mila a 8 mila. Soltanto pochi anni fa, la spesa pubblica è schizzata a livelli insostenibili. Negli anni del mio governo, invece, sono state bloccate le assunzioni e la spesa corrente è stata porta al livello del 2010».