L’ultima è la protesta di un cittadino del luogo, leso in un suo diritto, che denuncia le modalità – alquanto sbrigative – con cui la Provincia ha concesso 250 autorizzazioni per l’accesso a quelle acque. Invece, è dello scorso mese, come riporta il Giornale di Sicilia del 26 giugno, il sequestro del noto lido balneare abusivo ubicato in una delle zone di maggiore pregio ambientale della riserva naturale dello Stagnone, la sponda meridionale delle vasche di S. Teodoro. Nulla di tutto questo e probabilmente il sequestro (non solamente dello stabilimento balneare), operato dalla squadra annonaria, è stato dettato da un piano strategico serio e qualificato, visto che proprio il lido ha ripreso ad operare. Se si ricorda, poi, la soppressione della zona di pre-riserva che ha illegalmente favorito l’uso privato di un bene comune, ci si chiede: lo Stagnone è ancora riserva naturale? Quale regolamento vige? Ambientalisti e difensori della legalità dove sono? Quel sito, con quel che resta della riserva, continua ad essere, quindi, mare di nessuno, conteso tra Provincia e Comune, visto che proprio Lei, primo Cittadino, oltre alla territorialità, rivendica anche la gestione della riserva naturale, affidata alla Provincia che in verità non sembra avere adeguatamente gestito un’area naturale protetta di quell’importanza . L’avvento della nuova Giunta, non lascia tanto sperare, visto il dissequestro del lido di S. Teodoro, viste le autorizzazioni concesse dalla Provincia con criteri discutibili e, non ultima, la tentazione mai svanita di ridurre la riserva ad una sorta di bacino, programmato per ospitare barche, spazi per divertimenti vari con annessi punti-vendita al dettaglio deturpando, irrimediabilmente, l’incanto di madre natura.
Il Responsabile Cisl
Antonio Chirco.