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16/07/2012 04:41:04

L'incidente mortale del 2008 a Fossarunza: una buca in strada tra le cause

 Potrebbe essere questa, e non l’alta velocità, la causa dell’incidente mortale nel quale, alle 13 e 40 del 21 Novembre del 2008, persero la vita, in Contrada Fossarunza, a Marsala, all’altezza del numero civico 170/A , Antonio Mario Carta (che era alla guida) e Francesco Ceriello. Si è miracolosamente salvato invece, pur riportando gravi ferite, Pietro Bertolino.
All’inizio l’alta velocità, in una giornata di pioggia, sembrava essere la causa della tragedia. I ragazzi tornavano da scuola, erano spensierati. “Ma mio figlio non ha mai corso – racconta oggi Giovanni Carta – e non amava neanche prendere quella macchina, una Lancia Y che aveva difficoltà pure ad arrivare ad 80 all’ora”. In effetti, sia Carta che Bertolino, seduto accanto a lui, indossavano le cinture di sicurezza.
Cosa è accaduto allora? La risposta potrebbe essere nella perizia che il consulente tecnico Luigi Simonetto ha consegnato all’allora sostituto procuratore della Repubblica di Marsala, Cristina Pigozzo.
Il consulente ha esaminato le dichiarazioni di testimoni, le foto del luogo dell’incidente, tutti gli atti del fascicolo del Pm, e ha accertato la dinamica dell’incidente, la velocità del mezzo, le insidie nella strada. Non solo, ha esaminato anche la Lancia Y, e la funzionalità del motore e dell’impianto frenante, grazie all’ausilio del personale della ditta Ara di Marsala, di alcuni esperti gommisti, dei vigili urbani.
Il lavoro di ricostruzione è stato faticoso. “Sul momento nessuno si è dichiarato testimone” annota il consulente. E’ stata la tenacia del papà di Carta a portare non solo alla scoperta di alcuni ragazzi che hanno incrociato la vettura poco prima dell’incidente, ma, soprattutto, a numerosi sopralluoghi della sede stradale. E nelle vicinanze del luogo dell’impatto è stato trovato un bullone della Lancia Y…
Il bullone trovato da Carta dopo alcuni sopralluoghi e consegnato al perito, il bullone, rinvenuto nella zona dell’incidente, è relativo al supporto dei freni anteriori.

Contrada Fossarunza è in mediocre condizioni, ed è priva di segnaletica. E’ una strada di campagna, come le conosciamo bene: poche case che si affacciano, tante stradine, margini cespugliosi, carreggiata che si stringe e si allarga.
Quel giorno, pioveva. E la pioggia ristagnava in alcune parti della strada.
Ebbene, circa 200 metri prima al luogo dell’impatto, il consulente ha trovato una “rappezzatura” fatta con cemento di una buca di circa due metri per uno e mezzo.
Qualcuno aveva fatto dei lavori di scavo per un allacciamento elettrico a qualche abitazione.
I segni di frenata dell’auto sono lunghi 33 metri. A seguito dell’impatto con il muro, alcuni conci di tufo furono trovati a 15 metri di distanza.
E’ la signora Maria Rita Titone, che abita nella casa sul cui muro si è abbattuta la lancia Y a rivelare che un paio di giorni dopo sono stati eseguiti dei lavori sulla sede stradale.
E sono diversi i testimoni a ricordare che c’era quell’avvallamento a 250 metri di distanza dell’incidente. Giuseppe Monaco, compagno di Carta, è a bordo del suo ciclomotore. Viene sorpassato da Carta, nota l’auto sbandare e finire contro il muro. Dichiara al Pm che l’auto non faceva più di 70 – 75 km orari. Anche lui ha visto la buca. E anche il suo compagno Danilo Maggio: “L’auto ha perso il controllo a seguito di una pozzanghera”. C’era una buca colma d’acqua - aggiunge Maggio – che l’indomani dell’evento è stata coperta con cemento”.
Secondo il perito Simonetto la vettura, al momento dell’impatto, andava ad una velocità ai 110 – 120 chilometri orari. La vettura - è bene dirlo – procedeva oltre i limiti di velocità della strada (che ha un limite di 60 all’ora) e viaggiava intorno ai 75 all’ora , i pneumatici erano molto degradati, e hanno pregiudicato la stabilità dell’auto in quel giorno di pioggia. Ma ha fatto la sua parte anche la buca, che ha pregiudicato la stabilità del veicolo. I ragazzi sono in Contrada Fossarunza, piove, accelerano un po’ per sorpassare i loro compagni in motorino. Si spostano nel lato di centrosinistra della strada. L’auto, intorno ai 70 all’ora, impatta con la buca piena d’acqua, sbanda. Per effetto della pioggia e delle gomme lisce l’auto acquista velocità. E’ una questione di attimi, Carta cerca pure di tirare il freno a mano, aumentando incosapevolmente l’effetto scivolamento. L’impatto contro il muro è violento. Moriranno in due. Ma forse, senza quella buca, tutto ciò si sarebbe potuto evitare.
 



Inchieste | 2024-11-16 06:00:00
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