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12/07/2012 13:03:46

Per Massimo e Antonio Sfraga arriva la confisca dei beni: oltre sette milioni di euro, compresa la loro azienda

 Ecco il comunicato ufficiale della Direzione Investigativa Antimafia:

Nel quadro delle attività istituzionali tese all'aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali, la Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha confiscato, ai sensi della legislazione antimafia, beni per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro.

Il Tribunale di Trapani - Sez. Misure di Prevenzione -, unificando i relativi procedimenti di prevenzione nei confronti dei fratelli SFRAGA Antonio, 45 enne di Marsala e SFRAGA Massimo Antonio, 38 enne di Mazara del Vallo, imprenditori di Petrosino, noti commercianti nel settore ortofrutticolo della provincia di Trapani, ha applicato nei confronti degli stessi la Misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., con obbligo di dimora nel comune di residenza per la durata, rispettivamente, di anni 4 ed anni 2 e mesi sei.

Con il medesimo provvedimento, il Tribunale ha disposto, altresì, la confisca dei beni patrimoniali riconducibili ai sopra citati germani, poiché ritenuti frutto della gestione illecita delle loro attività d’impresa.

Il citato provvedimento di prevenzione e confisca beni, impernia il giudizio di pericolosità sociale espresso dai fratelli SFRAGA principalmente dalle risultanze emerse in seno all’attività, convenzionalmente denominata “Sud Pontino”, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, nell’ambito della quale gli stessi, nel gennaio del 2012, sono stati condannai, a seguito di “patteggiamento”, a tre anni di reclusione ciascuno, per illecita concorrenza con minaccia o violenza, in concorso, aggravata poiché commessa avvalendosi delle condizioni previste dall’art.416 bis c.p..

I fratelli SFRAGA, nella veste di referenti del sodalizio mafioso facente capo alle famiglie RIINA e PROVENZANO, per quanto attiene il trasporto di prodotti ortofrutticoli, ed in concorso con altri soggetti, alcuni dei quali appartenenti ad alcuni gruppi camorristici, segnatamente al c.d. clan dei casalesi, infatti, imponevano, sia nei mercati di Catania e Gela e della Sicilia Occidentale, sia nei mercati di Fondi, Aversa e Giugliano e, quindi, ai commercianti che ivi operavano, quale ditta che doveva effettuare il trasporto su gomma dei prodotti ortofrutticoli, sulle tratte dalla Sicilia occidentale verso la Campania, il Lazio e altre zone del territorio nazionali, la Paganese Trasporti snc, ovvero altra da questa designata.

In sintesi, con la predetta articolata attività d’indagine, è stato interrotto il pactum sceleris tra i clan camorristici e quelli legati a cosa nostra, finalizzato ad ottenere il monopolio del trasporto dei prodotti ortofrutticoli, con inevitabili ripercussioni sul libero mercato.

I beni confiscati, già oggetto di sequestro da parte della D.I.A. di Trapani, nell’ambito dei procedimenti di prevenzione instaurati nei confronti degli SFRAGA ed avviati su proposta del Procuratore Distrettuale Antimafia di Palermo, riguardano:

- cinque immobili adibiti ad abitazione, ubicati nei territori di Marsala e Mazara del Vallo;

- cinque appezzamenti di terreno, di cui uno con annesso fabbricato rurale, ubicati nei territori di Marsala e Castelvetrano, in parte coltivati a vigneto, seminativo e frutteto;

- le omonime ditte individuali dei germani SFRAGA Antonio e Massimo, con il relativo patrimonio aziendale, avente sede in località Strasatti di Marsala, ed operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli;

- nr. 16 tra autocarri ed autovetture;

- diverse quote societarie;

- disponibilità finanziarie depositate presso vari Istituti di credito.

 



Antimafia | 2024-09-26 06:00:00
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