Mentre i legali di Maggio studiano la possibilità di un rito alternativo, l'udienza è stata rinviata di qualche giorno per permettere alla difesa di visionare alcuni atti, depositati nei giorni scorsi dalla polizia giudiziaria. Il funzionario dell’azienda foreste, venne arrestato lo scorso tre giugno dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Forestale che lo bloccarono a Castellammare dove si era recato con la sua famiglia per trascorrere una giornata al mare utilizzando l’auto di servizio. Questa è l'accusa. L’inchiesta, èpartita dopo una serie di esposti anonimi. Tante lettere su quella Fiat Brava, utilizzata per scopi personali. Il pubblico ministero Andrea Tarondo ha coordinato le indagini, cominciando a seguire i suoi spostamenti, grazie ad un gps installato sull’autovettura. Il sistema satellitare piazzato in macchina, ha fornito le coordinate dei suoi spostamenti confermando - secondo la ricostruzione degli investigatori- che Maggio utilizzava la vettura per spostarsi liberamente nell’intera provincia per ragioni spesso non legate a cause di servizio ma personali.
La difesa di Maggio sostiene che in realtà l'indagato si trovava quel giorno ad Alcamo Marina per ragioni di servizio, dovendo partecipare in rappresentanza dell'ente ad una manifestazione ambientalista, e che era con la moglie perchè - provenendo da un brutto attacco di coliche - era ancora convalescente e necessitava di un accompagnamento. Il legale di Maggio, l'avvocato Diego Tranchida ha aggiunto inoltre che "è tutta da dimostrare la proprietà di Maggio dell'ombrellone e degli asciugamani trovati nel portabagagli dell'auto".
In passato anche altri funzionari dell'Azienda Foreste sono incappati in casi simili. Nel 2008, era stato sorpreso Biagio Fanara, dipendente dell' azienda foreste che avrebbe utilizzato l'auto di servizio per la sua seconda attività: quella di rappresentante farmaceutico. Ha patteggiato la pena. Stesso discorso per Antonino Colletti, anche lui ex dirigente della Forestale: avrebbe ordinato di mettere a disposizione della figlia e al genero, una Panda di proprietà dell’amministrazione pubblica, nell'agosto del 2006 a Pantelleria. Anche Colletti scelse di patteggiare la pena.