Il medico è in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale Abele Ajello di Mazara. La vittima è Damiano Asaro, deceduto a 58 anni presso il presidio ospedaliero di Sciacca. Il fatto risale al 7 giugno 2007. Damiano Asaro, quel giorno, si era recato al pronto soccorso intorno alle 13, perché accusava già i sintomi legati all’infarto ( dolore al centro del petto, sudorazione associata a nausea). In quell’occasione, il dottore Passalacqua, sottoponeva il paziente ad un esame strumentale di elettrocardiogramma, omettendo di esplorare accuratamente l’origine del malessere manifestato dal paziente, di informarsi dei fattori di rischio, di eseguire prelievi per controllare gli enzimi cardiaci (accertamento questo da ripetere dopo 4 - 6 ore), di rieseguire in ogni caso un altro esame ECG dopo qualche ora per verificare eventuali evoluzioni o modifiche nell’ECG precedente. Di conseguenza ometteva di porre per tempo la diagnosi di infarto del miocardio, impedendo che venissero attuate le adeguate procedure terapeutiche, sia farmacologiche che interventistiche, adeguate al caso, lasciando che, con il decorso del tempo, il danno al miocardio evolvesse, con conseguente decesso dell’Asaro. Il dottore Passalacqua sarebbe responsabile della morte del paziente, per colpa consistita in imprudenza, imperizia e negligenza, nonché inosservanza delle regole medico chirurgiche. I familiari di Damiano Asaro sono stati difesi dall’avvocato FabrizioTorre, mentre il dottore Passalacqua dall’avvocato Salvatore Giorgi.