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25/06/2012 12:20:12

2012: Un annus horribilis per il turismo in provincia di Trapani

Da allora sono passati 5 mesi, in cui abbiamo assistitio a "proclami", incontri e dibattitti pubblici con i candidati a Sindaco sul tema del turismo, rassicurazioni varie sul futuro dell'aeroporto e sull'arrivo imminente dei fondi promessi (dai 2 milioni promessi dalla Regione ai 10 milioni del Governo nazionale).
Oggi però, all'inzio dell'estate, ci troviamo a fare i conti con una situazione preoccupante. I nostri timori si sono avverati: i fattori di riempimento delle principali strutture ricettive in tutta la Provincia (fatta eccezione per qualche località e per alcune tipologie turistiche) sono crollati - con cali che oscillano tra il 20 e il 50% -, così come i flussi turistici complessivi - in particolare quelli internazionali - e la media dei giorni di permanenza.

Dunque, nonostante la sbandierata attenzione costante verso le esigenze di questo settore (da parte di interlocutori e rappresentati politici di tutti gli schieramenti e a tutti i livelli), il settore turistico trapanese è ufficialmente entrato in crisi. Le cause sono molteplici.
Sul fronte interno vanno segnalate: l'assoluta mancanza di una programmazione di eventi di livello internazionale, soprattutto in periodi di bassa e media stagione (fatta ecezione per San Vito lo Capo); il disinteresse dei Comuni e l'incapacità di risollevare le sorti dell'aeroporto di Trapani, che dalla crisi libica in poi (monento in cui la società di gestione dello scalo di Palermo ha "scoperto"
Ryanair e messo in atto una strategia ben precisa per dirottare a tempo indeterminato svariati collegamenti sul proprio aeroporto) ha iniziato a perdere inesorabilmente passeggeri, in particolare quelli con provenienza straniera (il target principale degli operatori turistici in bassa e media stagione); la mancanza di politiche di sviluppo delle infrastrutture (ad oggi, nonostante le nostre segnalazioni, manca un collegamento pubblico di linea tra la città di Trapani e la Riserva delle Saline, i collegamenti con l'aeroporto di Palermo si contano sulle dita di una mano, quelli con le Isole minori sono in continua riduzione); la scarsa cura/attenzione verso la tutela del nostro territorio, la fornitura dei servizi di base (come la distribuzione idrica, soprattutto nei Comuni dell'agroericino, dove l'acqua viene fornita ad intervalli di 15-20 giorni) e la fruibilità delle spiagge (la rimozione delle alghe in alcuni Comuni è iniziata solo da qualche giorno, in altri non è mai partipa, fino al paradosso della spiaggia di Marausa, divenuta inaccessibile); l'inadeguatezza delle politiche di promozione pubblicitaria, che non hanno previsto in questi mesi investimenti seri in campagne pubblicitarie e/o nella partecipazioni a fiere di settore internazionali; il mancato avvio dei distretti turistici, creati solo formalmente, che al momento appaiono solo come delle scatole vuote senza risorse da utilizzare a fini politici. Sul fronte esterno, è evidente che la crisi economica che affligge l'Italia e anche alcuni paesi europei direttamente collegati con lo scalo di Trapani non migliori le cose, determinando una riduzione complessiva nei consumi turistici, in termini quantitativi e qualitativi (meno vacanze e sempre più brevi).

Nonostante tutto, gli investimenti nel settore non accennano a diminure. Aumenta costantemente il numero di posti letto in tutta la Provincia (e in particolare a Trapani e dintorni), in alcuni casi anche in modo estremamente qualificato. Negli ultimi mesi sono stati inaugurati anche diversi punti di informazione turistica privati, nuovi autonoleggi, ristoranti tipici, etc. A Trapani è sorto anche un Comitato degli operatori del centro storico. In altre parole è in atto un graduale processo di diverisificazione che vede gli imprenditori, fra l'altro, impegnati anche nel sostituirsi alla pubblica amministrazione nel fornire i servizi che in questi anni non ha saputo o voluto prestare. E se questo fenomeno di sviluppo e di diverificazione è certamente positivo, in quanto dimostrazione concreta delle potenzialità di un territorio in crescita, dall'altro non fa che acuire le nostre preoccupazioni. Rischiamo, laddove perdurasse lo scenario attuale, di realizzare i presupposti affinchè in un futuro prossimo si materializzi una vera e propria"bolla" del turismo locale, pronta a scoppiare con tutte le conseguenze del caso.

In uno scenario del genere, ove giova ricordare come gli operatori turistici del territorio, a cominicare dalle manifestazioni di protesta per la riapertura dell'aeroporto Vincenzo Florio e per finire con le svariate proposte di intervento e collaborazione finalizzate alla risoluzione delle criticità riscontrate dal settore turistico (compresa la nostra proposta, rigettata, di contribuire alla sviluppo commerciale dell'aeroporto mediante apporti diretti al capitale sociale della società di gestione dello scalo) abbiamo dato prova di maturità e dimostrato in modo fattivo il loro desiderio di collaborare con gli enti e le amministrazioni pubbliche interessate, siamo costretti a manifestare nuovamente il nostro forte disappunto verso tutta la classe politica locale. Uno stato d'animo che con tutta probabilità porterà a breve a nuove forme di protesta, questa volta indirizzate verso la politica locale. Con la chiara consapevolezza, aquisita a seguito del percorso intrapreso da più di un anno, che il settore turistico trapanese sia ad una svolta: qualora non si investisse seriamente e in modo programmato nella risoluzione delle criticità che lo contraddistinguono la nascente industria turistica sarà destinata a disciogliersi come neve al sole.

il Portavoce, DOTT. PAOLO SALONE

Firmano congiuntamente:

AGRITURIST TRAPANI - CONSORZIO TURISTICO ALBERGHIERO TRAPANESE - ASSO VIAGGI - CONFESERCENTI - COMPAGNIE DELLE OPERE DELLA SICILIA OCCIDENTALE -

CONSORIZIO PANTELLERIA ISLAND
 



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