In un’operazione congiunta del Nucleo Operativo e Radiomobile con la Stazione di Petrosino, i militari hanno scoperto una piantagione di marijuana di notevole estensione, procedendo all’arresto di Magnasco Francesco, 46enne e Merlo Vito, 29enne, entrambi marsalesi, rispettivamente zio e nipote, e di De Luca Edoardo, pensionato 73enne di Strasatti, quest’ultimo fermato per detenzione ai fini di spaccio di marijuana, proveniente dalla medesima coltivazione.
Magnasco e Merlo, in particolare, avevano messo in piedi un vero e proprio vivaio illegale all’interno di un terreno particolarmente protetto da alte mura di cinta e difficilmente individuabile, munito di irrigazione autonoma e con a guardia diversi cani di grossa taglia.
Dopo mirati servizi di osservazione e pedinamento ininterrotti, però, alle prime ore dell’alba è scattata l’operazione dei Carabinieri, che oltre all’arresto dei tre malviventi, ha portato al sequestro di 93 piante coltivate in 5 serre diverse, di varia specie e misura tant’è che alcune arrivavano a quasi tre metri di altezza. Inoltre, a seguito della perquisizione dei locali attigui alle coltivazioni di stupefacente, sono stati rinvenuti due fucili classificabili come armi clandestine, poiché uno privo di matricola e l’altro con matricola parzialmente abrasa, corredati del relativo munizionamento, occultati all’interno di un casolare e riconducibili al Magnasco.
Mentre si procedeva al controllo delle serre, un altro dispositivo composto dai militari della Stazione di Petrosino ha individuato il De Luca, già noto ai Carabinieri quale probabile fiancheggiatore del Magnasco, procedendo ad una perquisizione domiciliare nella sua abitazione, all’esito della quale venivano rinvenuti, occultati all’interno di una valigia di colore marrone nascosta in un armadio, circa 700 grammi di marijuana, proveniente verosimilmente dalla stessa piantagione, tant’è che tra le cose sequestrate al Magnasco vi era anche la chiave dell’abitazione del complice. Ad ulteriore conferma dell’attività criminosa posta in essere, venivano altresì trovati due bilancini di precisione ed altri strumenti utili al confezionamento, nonché semi e materiale riconducibili alla piantagione stessa, tra cui anche riviste con consigli per la coltivazione dello stupefacente.
Al termine dell’attività, i tre fermati su disposizione dell’AG sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.