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14/06/2012 13:35:39

Scrive Pietro Savona, sull'analisi del voto a Trapani, con un occhio di riguardo al Pd

Concordo, quasi del tutto, con l’analisi del voto del PD in Provincia di Trapani che ho avuto modo di ascoltare da alcuni esponenti del Partito e ritengo che, in quasi tutti i centri dove si è votato, si è registrata una buona affermazione delle liste e delle coalizioni di cui ha fatto parte.
Nella città di Trapani, invece, non comprendo quelle punte di ottimismo espresso e, malgrado mi fossi sforzato di analizzare i dati da diverse prospettive, ritengo che i risultati conseguiti siano stati ben al di sotto delle aspettative.
La lista del PD ha realizzato il 9,38% dei voti con 3 seggi al Consiglio Comunale, mentre nel 2007 la somma delle liste espressione dei partiti originari che lo compongono, hanno conseguito il 20.59% (MARGHERITA 8.03% - DS 5.04% - TRAPANI E’ GIOVANE 1.39% - BUSCAINO SINDACO 3.16% - TRAPANI NUOVA 2.97%), volendosi limitare ai soli due partiti fondatori (MARGHERITA – DS) senza considerare le liste civiche, il dato di allora è stato del 13.07%.
Quindi -11,21% oppure -3,69% a secondo se si vuole essere più o meno generosi nel giudizio.
Le liste che oggi si possono richiamare al centro sinistra (PD, SEL, IDV, VERDI), seppure con una pluralità di sindaci candidati, nella tornata odierna hanno conseguito un risultato del 19.38%, mentre nel 2007 la somma delle liste della stessa area politica hanno conseguito il 21.88%.
Ma passiamo ai dati per gli aspiranti sindaco.
Oggi la somma dei voti dei candidati a sindaco di ispirazione al centro sinistra ammonta al 25.33% (Rocca 19.60% - Caradonna 4.71% - Marrone 1.02%) mentre nel 2007, Mario Buscaino, unico candidato della coalizione, conseguì il 22.20%, dato, però, viziato da un avviso di garanzia per vicende di una certa gravità, notificato al momento della presentazione della candidatura, che, come è ovvio, ha caratterizzato la campagna elettorale in senso negativo.
Questi i dati elettorali che, a parere mio, sono di una chiarezza inconfutabile e denotano come il PD non sia andato poi così bene come qualcuno ha voluto fare intendere, (anzi!) ed il centro sinistra tradizionale nel suo complesso ha confermato di essere una coalizione che non va oltre la soglia tradizionale.
A questo bisogna aggiungere una costatazione alquanto obiettiva, e cioè che, dove il PD si è accompagnato in coalizione con le forze moderate ha conseguito la vittoria con i sindaci di riferimento, dove si è alleato con la sinistra ha perso o ha rischiato di perdere.
Tale dato assume un significato particolare se inserito nel contesto storico del dopo Fazio con il centro destra tradizionale frammentato, per cui se il PD avesse proposto un candidato sindaco di qualche spessore politico, in condizione di rappresentare una valida alternativa, anche come concretezza amministrativa, avrebbe potuto senza dubbio concorrere per il ballottaggio e determinare una svolta storica in città.
Il candidato sindaco che il PD ha deciso di sostenere, anche se all’ultimo minuto, dopo una lunga fase preparatoria fortemente conflittuale e dopo una spasmodica quanto inutile ricerca di valide alternative, ha determinato un indubbio indebolimento del partito, prima per gli attacchi scomposti di cui era stato oggetto da parte dei cd “dissidenti”, ma anche perché la scelta della Rocca, per come si era realizzata, è apparsa poco dignitosa quanto priva di ogni prospettiva di successo.
Del resto il candidato sindaco del PD, per questa azione contro il partito ha acquisito una certa notorietà che l’ha resa destinataria di un discreto numero di voti degli indecisi o di coloro che aspettavano il ballottaggio per decidere, ma non è stata nelle condizioni di esprimere una propria decente lista di sostegno necessaria per sperare in un qualche risultato utile.
Invece ci si è proposti agli elettori come un partito incerto, conflittuale, dalle soluzioni improponibili tali da determinare un indebolimento della lista che poteva essere molto più concreta, seppure in condizione di dare concretezza al sindaco sostenuto al primo turno e, per questo, renderlo credibile.
Per iniziare a cambiare rotta, questa volta un gruppo di amici, a differenza che nel passato, piuttosto che chiudere la vicenda come un casuale incidente di percorso, ha intenzione di chiedere al proprio partito di approfondire i fattori che hanno determinato tale condizione e, in particolare all’on. Oddo, qualche spiegazione su alcune vicende di cui si è reso protagonista.
Un politico del passato aveva lanciato un appello su cui vale sempre la pena riflettere: Trapani svegliati, non sei terra di conquista.
Si potrebbe iniziare dal PD per il futuro della città.


Pietro Savona
 



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