La prima espone specchi in bronzo, spilloni per i capelli in osso, vasetti per i cosmetici e unguentari in alabastro e in vetro per profumi e balsami, cucchiaini e spatole in bronzo per prendere e stendere il trucco, una bellissima conchiglia a doppia valva utilizzata come porta-fard. Gli oggetti, fortemente evocativi, svelano i segreti del make-up delle donne di Lilibeo, la città che Cicerone definiva “splendidissima” e che immaginiamo anche “fragrantissima” poiché inebriata dal profumo delle sue eleganti signore.
La seconda mostra, inaugurata pochi giorni fa in occasione della manifestazione sul tema Vino, simposi e poeti, rievoca la tavola dei lilibetani con piatti da pesce e coppette, vasi per bere, per versare e per attingere che testimoniano l’eleganza e la raffinatezza dei cittadini abbienti di Lilibeo. Le diverse produzioni qui esposte, dall’anfora punica maltese, ai piatti e alle coppe a vernice nera tipo “Campana A” o di imitazione locale, alla caratteristica brocca “a cartoccio” di tipo falisco, sono un segno emblematico del ruolo centrale che Lilibeo rivestì nel Mediterraneo in periodo ellenistico -romano.
Le mostre rimarranno aperte durante tutto il periodo estivo nei consueti orari di visita.
Con l’occasione si rammenta che il Museo è aperto tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00), il lunedì dalle ore 9.00 alle 13.30 (ultimo ingresso ore 13.00).
Visitare il Museo e l’Area archeologica di Capo Boeo costa soltanto un euro ai residenti nella Provincia di Trapani.