Il 5 marzo 2007, a conclusione dell'indagine sul progetto per la realizzazione del centro commerciale Ulisse nel quartiere di Amabilina, finirono agli arresti domiciliari, per corruzione, l'ex presidente del Consiglio comunale Pino Ferrantelli (Udc), l'amministratore della società ''Ulisse'', Giuseppe Ventura, e il mediatore d'affari Francesco Pulizzi. Oltre a Ferrantelli, Ventura e Pulizzi sono imputati in questo procedimento Antonino Coraci, Franco Di Marco, Rosario Esposto (ex Ingegnere Capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Marsala) da pochi giorni scarcerato dopo aver scontato una condanna per associazione mafiosa, la figlia Tiziana Esposto ex consigliere comunale, il consigliere comunale Giuseppe Fazzino appena rieletto nella lista Lo Curto e Pasquale Surace.
L’esponente di Fli ha risposto di fronte alla Corte presieduta da Riccardo Alcamo, alle domande della difesa e del Pm Coltellacci. All’avvocato Michelangelo Di Napoli, difensore di Giuseppe Ventura, Grillo ha detto di aver fatto parte dell’Udc e che in seguito uscì fuori dal partito per delle vicende legate alla questione morale. Nel 2005, anno in cui fu presentata la delibera per la costruzione del centro commerciale, Grillo era parlamentare nazionale e faceva parte del gruppo “Udc che Vogliamo”, per distinguersi da un altro tipo di Udc. Avv. Di Napoli: “Grillo, lei ricorda se ci furono pressioni per far approvare questo progetto?”. Grillo: “non non ricordo di pressioni”. Avv. Di Napoli: “L’Udc fu mai favorevole al progetto del centro commerciale? Grillo: “L’Udc che rappresentavo io si. All’inizio eravamo favorevoli al centro commerciale. Noi ben vedevamo quel progetto, che all’epoca mi fu presentato dal Sign. Ventura. In seguito ne parlai con i colleghi parlamentari, ero membro della Commissione Antimafia della Camera, e alcuni mi dissero di stare con gli occhi bene aperti”.
Fu dopo quest’avvertimento, che Grillo, assieme alla parte del partito che rappresentava, e con una lettera scritta al consiglio comunale, decisero di dare parere favorevole a condizione che tutto si sarebbe svolto nella massima trasparenza e legalità. Nella lettera sono stati indicati ben sette punti da rispettare. Grillo: “Oltre a questo, si doveva affrontare anche il problema della salvaguardia del lavoro dei commercianti del centro storico”. Avv. Di Napoli : “ricorda se questo progetto riguardava il recupero di Amabilina, un quartiere da sempre degradato e da valorizzare?”. Grillo: “ Di sicuro, ma la nostra preoccupazione e le nostre riserve sui rischi che comportava questo insediamento, non potevano vedere la politica rimanere immobile e incapace di dare una svolta”. Di Napoli: “Grillo, lei ha fatto riferimento ad un coinvolgimento delle imprese locali nel progetto Ulisse?”. Grillo: “ Io intendevo coinvolgere quanto più possibile le forze sociali della città, fare una sorta di azionariato sociale. Ma da un lato c’era la possibilità concreta di sviluppo, dall’altro invece il rischio di infiltrazioni mafiose”.
Di Napoli: “ C’erano prospettive di posti di lavoro, specialmente per i giovani del luogo?”. Grillo: “Presumo di si, un investimento del genere provoca sicuramente la creazione di nuovi posti di lavoro, ma questi bisogna crearli nella trasparenza”. L’Avv. Erino Lombardo, difensore di Pulizzi, ha chiesto al teste se ha incontrato Pulizzi appositamente per la vicenda del centro commerciale. Grillo ha risposto di aver incontrato Pulizzi per la sua attività professionale e non per la questione “Ulisse”. Dichiarando di conoscerlo esclusivamente come agente immobiliare.ù
Carlo Rallo
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