Sono spiacente che il mio articolo abbia causato dei mal di pancia, purtroppo le critiche a volte fanno male. Ritengo che l’articolo non sia mai stato in nessun modo offensivo, riportando fedelmente ciò che il nuovo Disciplinare ha messo in atto dal 29 Febbraio 2012.
Prendo atto, e ringrazio il Comune di Favignana e l’AMP Isole Egadi a nome di tutti i diportisti, per la norma transitoria che il 30 Maggio è stata approvata e che sospende il divieto di ancoraggio notturno nelle aree di rilevante interesse ambientale fino all’installazione e definitivo collaudo dei campi boa.
E’ un piccolo passo, che sono sicuro tutti i turisti ‘nautici’ apprezzeranno molto, perché l’assenza di boe ad oggi, rendeva di fatto le Egadi off-limits durante la notte.
Siamo tutti certi che le nuove norme, che avranno basi scientifiche indiscutibili, contribuiranno certamente alla salvaguardia di questo paradiso terrestre e concordiamo anche nell’asserire che l’unico sistema per prevenire ancoraggi dannosi per i fondali marini, è l’istallazione dei campi boa e la limitazione delle aree di libero ancoraggio.
Queste limitazione non possono comunque in alcun modo minare la sicurezza di chi transita in quella zona di mare con la propria barca, in virtù inoltre dell’inadeguatezza e della pericolosità dei porti di Favignana, Levanzo e Marettimo che sono assolutamente insufficienti al flusso di imbarcazioni del periodo estivo e ad alto rischio sicurezza in caso di emergenza per cattivo tempo.
In tutto il mediterraneo, ed in tutti i mari del mondo, esistono aree marine protette dove sia l’ancoraggio che il campo boa convivono a stretto contatto, permettendo al diportista di poter scegliere di usare la propria ancora o di prendere una boa a pagamento, ma con grandi differenze rispetto al sistema da voi scelto sia per la prenotazione dell’ormeggio (impossibile da programmare in mare) sia per le modalità di richiesta delle autorizzazioni.
Con il nuovo disciplinare sono invece stati introdotti, per tutte le categorie di barche di qualunque lunghezza e tonnellaggio (natanti, imbarcazioni e navi da diporto), alcuni obblighi ed alcuni divieti che limiteranno, anche di molto in alcuni casi, la possibilità di godere appieno sia della bellezza delle isole sia della sicurezza che le stesse offrono in condizioni meteomarine difficili, fra tutte citiamo:
• Divieto di ancoraggio notturno all’interno delle più belle e riparate cale delle tre Isole maggiori dell’arcipelago con obbligo di ormeggio alla boa, a pagamento, installata dell’ente gestore;
• Rilascio di autorizzazioni a pagamento per l’ancoraggio solo diurno all’interno delle più belle e riparate cale delle tre Isole maggiori dell’Arcipelago;
Non bisognerebbe chiedere di pagare permessi in anticipo per uno specifico campo boe e per gli specifici giorni di utilizzo, ma dare accesso liberamente a tutte le boe che risultano libere, per poi pagare il diritto di ormeggio all’addetto dell’ente gestore che al tramonto passa barca per barca con un gommone per la riscossione, oltre che per pubblicizzare l’Area Marina, le attività ricreative e commerciali dell’isola e perché no anche l’eventuale ritiro della spazzatura.
Sicuramente potrà oltre a tutto portare un beneficio, creando dei posti di lavoro stagionali per le giovani leve.
In Italia ed in altri luoghi del mondo, funziona così, è un modello semplice e collaudato, perché inventare qualche cosa di nuovo ?
Egr. Sig. Sindaco di Favignana,
come diportisti, come frequentatori e prossimi visitatori delle Isole Egadi, siamo a confermarle la nostra piena partecipazione alle spese per il mantenimento dell’Area Marina Protetta, non stiamo contestando i diritti di segreteria, la preghiamo però di rivedere alcune norme del disciplinare che impattano in modo così invasivo sul diporto, sul turismo nautico e sulla vivibilità delle isole da parte degli stranieri e che di seguito elenchiamo:
• Revoca del divieto di ancoraggio notturno nelle zone dove comunque è autorizzato quello diurno;
• Revisione delle modalità di accesso alle autorizzazioni;
• Revisione delle modalità di accesso ai campi boa, alla loro prenotazione ed alla modalità di pagamento;
• Introduzione della lingua Inglese per tutte le comunicazioni, richieste di autorizzazioni e comunicazioni dell’ente parco per tutti gli amici stranieri che verranno alle Egadi.
Infine, alcune considerazioni sulla vostra replica del 7 Giugno.
• Il pagamento e la sottoscrizione online non poteva essere fatta prima ?
Non avete considerato che oggi, nel 2012, esigere il pagamento presso i vostri uffici, difficili da raggiungere anche perché su un’isola minore, è davvero irragionevole ?
• Sabato 3 Settembre 2011, un improvviso e non previsto (da nessuna previsione meteo) colpo di vento di maestrale a oltre 30kt, ha reso l’ancoraggio a Cala Rossa abbastanza movimentato. Quella notte, c’eravamo anche noi con la nostra barca, non eravamo alla boa e non siamo affondati. Erano presenti una dozzina di barche, la maggioranza tutte sulle propria ancora. Eravamo tutti a Cala Rossa perché era presente un leggero vento da Sud e le previsioni confermavano tale situazione. E’ davvero un peccato che venga solo sottolineato come una sfortunata barca sia naufragata e come due barche siano invece resistite alla boa, però non si sottolinea come l’altra decina di barche si sia spostata a Cala Azzurra ancorando in assoluta sicurezza per passare il resto della notte. Questo è stato possibile perché Favignana ha degli ancoraggi sicuri per ogni vento.
• Riguardo il delicato punto della richiesta ulteriore di €1,00. Il comma 4 dell’art. 5 “Ormeggio” del Disciplinare recita: “Ai fini dello svolgimento del servizio di ormeggio nell’area marina protetta, gli operatori sono tenuti a riscuotere, per ogni giorno di ormeggio nelle acque della medesima area marina protetta, il contributo di ingresso pari ad Euro 1,00 (Euro uno/00) per ogni unità navale ormeggiata. La riscossione del contributo d’ingresso nell’area marina protetta potrà avvenire mediante rilascio di apposito ticket fornito dall’Ente gestore.”. Nella vostra replica indicate che ho capito male quanto scritto chiaramente nel documento, dichiarando: “gli operatori preposti all’ormeggio potranno chiedere €1,00 al giorno per il servizio; tale norma si riferisce ai pontili in area portuale, e non riguarda i campi boe dell’AMP.” Quest’ultimo vostro chiarimento ci sembra in contrasto con il disciplinare, forse non abbiamo capito bene, oppure forse è scritto in modo sbagliato, ci potete spiegare meglio così da fugare ogni dubbio residuo ?
Sempre con lo spirito dei suggerimenti costruttivi, cordialmente la saluto.
Max Terragni