Mentre nel Pd pure il senatore Vladimiro Crisafulli si propone per le primarie. Le grandi manovre, in vista del voto anticipato, sono cominciate.
A Montecitorio c'è stato un incontro a tre fra Bersani, Casini e Cesa, poi un faccia a faccia fra lo stesso Cesa, segretario dell’Udc, e l’ex ministro Beppe Fioroni, punto di riferimento nazionale della corrente Innovazioni del Pd. L’oggetto è lo stesso: le elezioni siciliane.
L’accordo di massima c’è ed esiste pure una candidatura, anche se l’argomento non è ancora stato affrontato direttamente: quella del coordinatore regionale dell’Udc Gianpiero D’Alia, il luogotenente di Casini nell’isola.![](http://gaiaspia.files.wordpress.com/2012/04/w300px_itw-rosario-crocetta1.jpeg)
Una soluzione che, in nome di un’alleanza che potrebbe rivelarsi vincente, viene accettata da una nutrita rappresentanza dello stato maggiore del Pd. L’obiettivo
è quello di includere nel progetto l’intero centrosinistra, confidando anche nei buoni rapporti fra l’Idv di Leoluca Orlando e D’Alia: il senatore centrista, al ballottaggio delle amministrative palermitane, dichiarò il suo favore per la candidatura del padre della Primavera e c’è chi lavora, a Palazzo delle Aquile, per un’intesa
che mandi un esponente dell’Udc alla presidenza del consiglio comunale. Idv, ufficialmente, frena: «Noi vogliamo sederci al tavolo del centrosinistra — dice il coordinatore regionale Fabio Giambrone — e lì ragionare di un progetto di sviluppo per la Sicilia che sia alternativo a quello di Lombardo. Costruita la casa del
centrosinistra potremo confrontarci con altri eventuali alleati».
La seconda scena va ambientata a Sortino, provincia di Siracusa, dove sabato sera si è dato appuntamento un gruppo di dirigenti e amministratori del Pd che hanno lanciato una campagna per la candidatura alla presidenza della Regione dell’europarlamentare, ed ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta. Fra i sostenitori
il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, e il capogruppo del Pd in Provincia di Siracusa, Carmelo Spataro. Quattromila le adesioni già pervenute. Crocetta dice di voler «rivoltare la Regionecome un calzino» e di voler «dare una scossa al Pd che è rimasto nel limbo e che non riesce ancora a mandare a casa Lombardo, prolungando la sua felice agonia».
Crocetta chiarisce di voler «unire il centrosinistra» e sa bene che il suo avversario è proprio D’Alia, che la minaccia è l’allargamento ai centristi. «Massimo rispetto
per D’Alia, ma vorrei sapere chi rappresenta: io — dice Crocetta — ho stravinto ogni volta che mi sono candidato, sia al Comune di Gela che al parlamento europeo, D’Alia fa parte invece della schiera dei nominati. E poi non posso accettare che nel Pd a decidere siano sempre tre o quattro persone ».
Attorno a Crocetta c'è un movimento più vasto rispetto a quello della cosiddetta “base” del Pd nella Sicilia sudorientale. Perché dietro Crocetta, se non c’è è più Lumia, che i boatos danno in viaggio verso l’Udc, c’è Sonia Alfano e ci sono parlamentari regionali come Calogero Speziale e Pippo Di Giacomo, favorevoli a
una presidenza da scegliere dentro il Pd.