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07/06/2012 04:14:18

Scrivono presidente e direttore dell'Area Marina Protetta delle Isole Egadi, sulle limitazioni alla navigazione

In realtà, il Disciplinare integrativo al Regolamento dell’Area Marina Protetta "Isole Egadi", pubblicato il 29 febbraio u.s., ha solo individuato alcuni specchi acquei dove, in presenza di campi ormeggio, e solo in zona C, la sosta notturna sarà consentita solo al gavitello di ormeggio e non all’ancora, per evitare il danno accidentale su fondali “sensibili”. Tali aree (esposte nella cartografia allegata), sono state desunte in base alle carte delle biocenosi in possesso di questo Ente, redatte dai maggiori istituti scientifici presenti sul territorio nazionale.

Gli specchi acquei interdetti all’ancoraggio notturno in zona C (indicati con retinato o tratteggiato) sono di dimensioni molto piccole e interessano tutti specchi acquei dove saranno posizionati campi boe. Come è noto, per il codice della navigazione non si può ancorare nei campi boa. Quindi in realtà l’AMP ha solo esplicitato, ai fini di una maggiore comprensione degli utenti, un divieto esplicito. Tutti i campi boa e le cale con ancoraggio notturno vietato sono in contiguità con aree di ridosso con ancoraggio consentito. Ovviamente l’intento è quello di incentivare la sosta ai gavitelli, che peraltro prevede solo il pagamento di un diritto di segreteria per il rilascio dell’autorizzazione, il cui costo è di molto inferiore ai gavitelli dei campi boa commerciali, per tacere delle tariffe per la sosta in porto. Si offre al diportista, a basso costo, una sosta sicura, presso campi boe che saranno gestiti da cooperative locali di giovani, con piccole ma significative ricadute occupazionali. Il divieto notturno all’ancoraggio in quei piccoli specchi acquei è legato alla problematicità dei controlli notturni e alla difficoltà di dare fondo all’ancora in sicurezza, con scarsa visibilità, sui fondali sabbiosi o inerti. Ancorare la sera si traduce spesso nell’ancorare sulla Posidonia oceanica. Di notte si può sostare ai gavitelli: ne saranno previsti quasi 200, di cui 130 solo a Favignana. Oppure in molti altri specchi acquei ridossati, anche a breve distanza dai campi boa.

Rammentiamo che la Posidonia oceanica delle Egadi è la prateria più estesa e meglio conservata del Mediterraneo ed è habitat protetto a livello comunitario. La P.o. assorbe per ettaro di superficie il triplo della CO2 che assorbe la foresta tropicale amazzonica: è il polmone del Mediterraneo, la nostra assicurazione contro l’effetto serra e i cambiamenti climatici. Tutelarla non è solo tutelare il mare, i pesci, le coste a rischio erosione: è tutelare noi stessi.

Sostare al gavitello, oltre a tutelare l’ambiente, generare economia ed occupazione, giova alla sicurezza. L’anno scorso a Cala Rossa a Favignana, in zona C, un maestrale improvviso di 30 nodi ha disancorato una barca alla fonda di un charter nautico, con tanto di skipper a bordo, che è naufragata sugli scogli. La stessa notte 2 barche a vela ormeggiate ai campi boa dell’AMP Egadi hanno resistito incolumi e il giorno dopo hanno proseguito la loro vacanza.

Molte delle aree menzionate nel Disciplinare per il divieto all’ancoraggio notturno, come Preveto e Cala Rotonda, sono da decenni già interdette all’ancoraggio proprio per motivi di sicurezza della navigazione. Lo sanciscono le ordinanze della CP, Autorità preposta alla sicurezza della vita umana in mare. Sono aree dove non ci sono le distanze minime di sicurezza dalla costa, in più frequentate dai bagnanti. Quindi, da domani, grazie all’AMP, si potrà sostare la notte a Preveto, in sicurezza e senza il “rischio” di prendersi un verbale o vedere succedere una disgrazia.

Le autorizzazioni per l’ormeggio ai campi boe dell’AMP, oltre che acquisibili sul posto (in rada) dal personale incaricato o presso gli Uffici dell’AMP, potranno essere rilasciabili online, con pagamento con sistema “paypal”, senza alcune necessità di sbarcare a terra. Sempre online sarà possibile ottenere l’autorizzazione per ancoraggio, navigazione in zona B, pesca sportiva e immersioni subacquee.  Non è corretto, quanto riportato dall’articolo, chegli operatori preposti all’ormeggio potranno chiedere €1,00 al giorno per il servizio”; tale norma si riferisce ai pontili in area portuale, e non riguarda i campi boe dell’AMP.

Queste nuove discipline, già previste dal Regolamento (adottato nel 2010 con Decreto del Ministro dell’Ambiente) e la cui adozione è raccomandata dal Ministero dell’Ambiente, sono state pensate proprio per rendere le Egadi fruibili soprattutto al turismo nautico ecosostenibile, charter nautici in primis, alle barche a vela e ai diportisti responsabili. Discendono, tra l’altro, dal “Protocollo per la nautica sostenibile”, firmato nel 2007 dal Ministero Ambiente dopo un tavolo tecnico con il mondo della nautica, coordinato da UCINA (Confindustria della nautica).

L’Ente gestore dell’AMP ha già emanato provvedimenti importanti a favore dei velisti:  con il Regolamento del 2010 e con i successivi Disciplinari, infatti, è stata consentita la libera navigazione a vela in zona B (vietata nel decreto istitutivo a tutti i non residenti e alle barche sopra i 10 metri) e sono stati consentiti, previa autorizzazione, alle stesse barche a vela, ancoraggio e ormeggio in zona B (precedentemente off-limits). Da ultimo,  pochi giorni fa abbiamo introdotto una norma transitoria che consente l’ancoraggio nelle aree sensibili fino all’entrata a regime dei campi boa.

Rammentiamo, infine, che l’area marina protetta persegue finalità di tutela e sviluppo sostenibile, e non è da confondersi con un’agenzia di promozione turistica. Ci auguriamo che i diportisti e i velisti vogliano venire a testare i nuovi campi ormeggio dell’AMP e giudicarci sul campo, anzichè per “sentito dire” o in base a goffe ricostruzioni giuridiche.

Anche se accettiamo le critiche e i suggerimenti costruttivi.

 

Le Egadi sono state fino a qualche anno fa Area marina protetta solo sulla carta. Ora lo stanno diventando per davvero. C’è qualche limitazione in più, è inevitabile. Ma la fruibilità è garantita, in più ci sono servizi, tutela. Se ci accorgeremo di avere sbagliato, porremo rimedio. Ma al momento le preoccupazioni dell’autore dell’articolo ci sembrano sovradimensionate.

 

IL PRESIDENTE DELL’A.M.P.

SINDACO DI FAVIGNANA

Lucio Antinoro

IL DIRETTORE DELL’A.M.P.

Dott. Stefano Donati


 

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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